Tagliate le corse per Lambroi «Penalizzati i più deboli»

Il sindaco Giocondo Dalle Feste contro Dolomitibus per il nuovo orario estivo Per scendere ad Agordo un residente deve partire alle 7 e tornare alle 17,50



«Dolomitibus penalizza i più deboli, si ripristini la corsa dell’una e mezza fino a Lambroi».

Il nuovo orario estivo delle corriere di Dolomitibus ha fatto arrabbiare il sindaco di Gosaldo, Giocondo Dalle Feste, oltre che gli abitanti della frazione di Lambroi lungo la provinciale 2 della Valle del Mis: si tratta di una trentina di persone.

Il nuovo orario estivo entrato in vigore il 10 giugno scorso ha lasciato soltanto due corse (delle sette contemplate dall’orario invernale, di cui tre scolastiche) sulla tratta Lambroi - Rivamonte - Agordo e altrettante su quella del ritorno.

Il che vuol dire che un abitante della frazione a valle di Tiser che possa muoversi soltanto coi mezzi pubblici e intenda raggiungere Agordo per usufruire di servizi presenti soltanto lì (in primis quelli sanitari) deve forzatamente prendere la corriera delle 7, arrivare nel capoluogo di vallata alle 7.35, bighellonare per circa dieci ore magari sotto il sole e poi salire sull’autobus delle 17.15 e tornare a Lambroi alle 17.50.

L’altra soluzione è quella di usufruire delle corse in partenza da Agordo alle 8, alle 10, alle 13.10 (ce n’è anche una delle 18.50) che però terminano il viaggio a Tiser: per gli utenti ci sarebbero poi oltre tre chilometri a piedi in un tempo di percorrenza che Google Maps stima di 43 minuti.

«Appena sono usciti gli orari – dice il sindaco Dalle Feste – ho chiamato Dolomitibus per segnalare il problema. Loro hanno motivato i tagli con la solita storia delle razionalizzazioni, ma qui il problema è di una corsa. Perché non hanno lasciato che quella delle 13.10 arrivasse fino a Lambroi invece che fermarsi a Tiser? Semmai tagliane un’altra, ma non quella che permette a chi si reca ad Agordo al mattino, magari a fare le analisi, di tornare a casa per meno un quarto alle due».

Quello che amareggia il sindaco Giocondo Dalle Feste è il fatto che simili tagli (che fanno il paio con il potenziamento dei servizi per i turisti di Cortina) penalizzino sempre certe fasce della popolazione. «È sempre la solita storia – sottolinea Dalle Feste – si va a colpire i più deboli, cioè gli anziani e coloro che non hanno i mezzi. Aggiungo che nessuno ha segnalato ufficialmente il taglio delle corse al Comune, che l’ha saputo attraverso gli avvisi. Non si fa così: Gsp quando chiude l’acqua ti avvisa. Ora spero in una risposta pronta dell’azienda che ha anche una partecipazione pubblica».

A protestare, con il sindaco Dalle Feste, sono anche i residenti più giovani della zona che si fanno interpreti del disagio degli anziani.

Spesso, negli anni, hanno pensato che Roma e Venezia fossero troppo lontane per poter capire le esigenze della montagna. Ora sono costretti a verificare che anche Belluno non è poi così vicina. —



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