Sulla Tofana di Mezzo come 150 anni fa

Il Cai dedica la giornata di domenica all’anniversario della prima salita. Valle: «Segnò l’inizio dell’economia turistica»

CORTINA. Sarà celebrato solennemente domenica il 150º anniversario della prima salita alla Tofana di Mezzo, attraverso la ripetizione di quella via tracciata dalla guida alpina Francesco Lacedelli, noto come Checo da Meleres, con Paul Grohmann il 29 agosto 1863.

Il Cai Cortina, presieduto da Paola Valle, ha organizzato una giornata interamente dedicata a celebrare questo speciale compleanno, in concomitanza con la ricorrenza del Club alpino italiano, che festeggia i suoi 150 anni.

«Per noi la prima salita della Tofana di Mezzo», spiega la Valle, «ha un significato importante che va al di là del gesto alpinistico. Il 1863 segna per Cortina l'avvento dell'economia turistica. Da allora, la popolazione non visse più soltanto di agricoltura e allevamento, ma iniziarono ad affluire i turisti, in particolare inglesi, tedeschi e dell'impero austroungarico. Si costruirono alberghi, mentre fino a prima c'erano tre locande. Si diede vita alla ferrovia, e prese piede un nuovo mestiere, per chi conosceva bene la montagna: la guida alpina. La prima guida di Cortina fu proprio Checo da Meleres che fu nominato Guida a Vienna, proprio nel 1863, dall'Impero austroungarico per aver accompagnato Grohmann in vetta alla Tofana, a 3243 metri. Checo da Meleres era un pioniere, aveva 67 anni quando accompagnò il viennese in vetta alla Tofana di Mezzo. Oggi può sembrare poco anomalo, ma allora a 67 anni, solitamente si era vecchi».

«La storia di questa via è affascinante», continua la Valle, «e lo stesso Grohmann la racconta nel suo libro “Wanderungen in den Dolomiten”, uscito nel 1877, in quando i due non avevano deciso di salire la Tofana di Mezzo ma arrivati ai piedi delle Tofane si decise di salire su quella più alta. Il problema era che nessuno dei due sapeva quale fosse la più alta e Grhomann decise per quella di destra e non si sbagliò. Tutta la storia è narrata anche nel libricino di Carlo Gandini, stampato a luglio, intitolato “Buon Compleanno, che ricorda i 150 anni trascorsi dalla prima salita alla Tofana di Mezzo, i 50 anni dall'apertura della Paolo VI al Pilastro di Rozes, e i 100 anni dell'Aiguille Dibona nel Delfinato. Noi domenica ripercorreremo tutto il tragitto fatto nel 1863 e ricorderemo l'importanza storico-culturale di questa salita».

Si partirà dal centro del paese, per avviarsi a piedi, dopo il ritrovo in piazza Angelo Dibona alle 6 del mattino. Alle 9 ci sarà una nuova partenza, con timbro celebrativo, al rifugio Dibona, a 2.000 metri, nel Valon de Tofana. Alle 10.30 un'altra sosta, 500 metri più in alto, a forcella Fontana Negra, al rifugio Giussani. Anche qui ci sarà un'apposizione del timbro celebrativo.

L'arrivo in vetta, a 3243 metri, è previsto dopo le 14; vi si potrà arrivare anche da altre vie, dai sentieri ferrati della Punta Anna e Gianni Aglio, o da Ra Vales, per il sentiero che sale verso la cima della Tofana Terza.

Chi non può, o non vuole salire, può arrivare in vetta con la funivia Freccia nel Cielo, a costo agevolato, ed accedere alla cima. Lassù è prevista la posa di una targa celebrativa ed un rinfresco. Infine si scenderà tutti in piazza Pittori fratelli Ghedina, da dove alle 18 partirà il corteo, per la celebrazione dei 150 anni del Club alpino italiano che farà tappa in piazza Dibona dove ci saranno i discorsi delle autorità.

Alessandra Segafreddo

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