Studenti di terza C alla scoperta di Bivai

SANTA GIUSTINA. La scuola media di Santa Giustina ha portato avanti anche nell’anno scolastico appena concluso il progetto di realizzare dei quaderni sul territorio che descrivono un itinerario alla scoperta di zone di interesse, itinerari che hanno valenza turistica tale che vengono poi, oltre che pubblicati in una guida cartacea, anche rielaborati in formato digitale e pubblicati sul portale Dolomiti Live. I ragazzi della terza C sono andati alla scoperta della zona di Bivai, salendo fino alla località Castel. La collaborazione con il giovane storico e archeologo locale Ivan Minella ha permesso di ricostruire come proprio la località Casel fosse la sede, fino all’avvento della Serenissima Repubblica di Venezia nel 1400, di un castello vero e proprio, con due torri, una che si ergeva dove oggi si trova il “Col de la cros”, l’altra all’estremità opposta del piccolo nucleo abitato di Castel.
Da alcuni studi sembra che nella piana in mezzo in epoca antica ci fosse anche un lago. Le loro ricerche sono diventate un testo ricco soprattutto di immagini originali e particolari, che danno subito l’idea di quello che si può scoprire il questo itinerario. Alla soddisfazione dei ragazzi, dei loro docenti Michele Vello e Matteo Masini, e della dirigenza scolastica si è unita quella del sindaco, Ennio Vigne. «Sono occasioni non solo per i ragazzi per conoscere il territorio in cui vivono», ha commentato, «ma anche per noi per riscoprire la nostra storia, che spesso abbiamo trascurato ritenendola meno importante di quella delle città limitrofe».
Il cammino di riscoperta storica avviato dal Comune proseguirà ancora in collaborazione con Ivan Minella, che nel corso dell’estate lavorerà nella zona di San Pietro di Salzan per cercare di quantificare la reale portata della necropoli di cui si sono trovate tracce importanti nel corso dei lavori alla chiesetta della zona. Nelle intenzioni della scuola questo percorso proseguirà con un’altra classe il prossimo anno, elaborando un altro itinerario sulle tracce della storia del paese, sempre grazie alla collaborazione della scuola con il Comune, che sta finanziando il lavoro. (a.a.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi