Storia e memoria dell’Iti Negrelli, raccolte in una capsula del tempo

Gli studenti hanno sotterrato il contenitore con libri, foto e oggetti. L’apertura fissata tra cento anni esatti: «Sapranno come eravamo»

R.c.

Sarà aperta tra un secolo esatto – il 6 giugno 2123 – la “capsula del tempo” che custodisce la storia e la memoria della scuola e dei suoi studenti. All’Istituto Negrelli ieri è stata sotterrata questa sorta di archivio fatto di documenti cartacei, libri fotografie, oggetti e i pensieri affidati agli stessi studenti che hanno preso parte alla realizzazione di questo innovativo progetto. Un bidone in alluminio che di solito serve a contenere il latte appena munto, saldato per evitare infiltrazioni e ulteriormente protetto con del silicone è stato sistemato in una buca realizzata in uno spazio verde all’esterno della scuola che non sarà toccata dal cantiere legato alla demolizione e alla ricostruzione della scuola.

Ieri i docenti Simone Palma e Alessandro Mento, che hanno guidato gli studenti nel corso dell’anno scolastico nella sezione del materiale da inserire della capsula, hanno accompagnato i ragazzi della classe seconda di Meccanica e meccatronica e quelli della prima sezione Informatica nelle ultime operazioni. Dopo che il tecnico di laboratorio Mauro Codemo ha saldato il contenitore, i ragazzi hanno provveduto a realizzare un buco abbastanza profondo per ospitare la capsula. Sullo stesso luogo è stata poi posizionata una pianta e una targa che ricorda l’apertura da eseguire tra cento anni.

Efrem Zabot, Singh Harveer e Marco Zanella, tre degli studenti impegnati nel progetto, spiegano l’idea: «Abbiamo voluto inserire passato e presente di questa scuola, ma anche le nostre idee per il futuro. C’è un po’ di tutto compresi degli oggetti che rappresentano la meccanica odierna. Chi tra un secolo aprirà la capsula avrà un quadro di come erano i nostri tempi. Se l’apertura avverrà ancora più avanti nel tempo allora si potrà parlare di memoria, di un segno legato alla nostra epoca».

La scelta è caduta soprattutto sul materiale cartaceo: «Avevamo pensato anche a supporti informatici», spiegano i ragazzi, «ma chissà se tra un secolo le chiavette Usb esisteranno ancora. Meglio affidarsi a qualcosa che potrà essere letto».

L’attività della Capsula del tempo ha trovato pieno appoggio del Consiglio di classe e dopo le ultime verifiche la capsula è stata posizionata e la buca riempita.

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