Stop ai lavori al castello si recupera la foresteria

/ CESIOMAGGIORE
Il castello di Cossalter resterà “al grezzo”. Su volontà della famiglia di Federico Velluti, restauratore di cui si sono perse le tracce da gennaio 2019, i soldi che erano stati stanziati nell’ambito del “progetto cultura” con i fondi Comuni di Confine, dopo la costituzione della Fondazione Il Melograno, sono tornati in buona parte a Unione montana feltrina. Che ha dovuto ridimensionare la progettazione originaria con delle varianti. Così nel caso della “casaforte” di Cossalter, con oltre un milione di euro pronto da spendere per il restauro conservativo, si è deciso di investirne 350 mila per il recupero della casetta a ridosso del castello che in origine ne rappresentava una pertinenza, e che è stata in tempi più recenti oggetto di investimento privato a fini abitativi. L’edificio, acquistato negli anni scorsi da Umf, sarà riconvertita in foresteria, quale punto di appoggio per eventuali corsisti di restauro che qui potranno trovare un posto letto e uso cucina, e servizi igienici. O ancora, in collaborazione con il comune di Cesiomaggiore, in struttura che potrebbe rientrare fra le offerte dell’ospitalità diffusa in territorio cesiolino. Ma solo in autunno inoltrato si procederà alla progettazione, spiega il presidente di Unione montana feltrina. “Per questo ci appoggeremo all’Ater per tutto l’insieme di adempimenti e per la gara di progettazione. L’apertura dei cantieri, pertanto, non sarà prima del 2022” . Erano due milioni di euro quelli destinati ai restauri delle pregevoli opere di proprietà dei Velluti che hanno fondato l’Accademia del Melograno e sottoscritto la convenzione con Umf, nel 2017, a condizione che il patrimonio fosse tutelato e restasse in mano ai due comuni interessati, Feltre per Castel Lusa e villa Lusa, e Cesio per il castelletto di Cossalter, non essendoci altri eredi. Poi gli eventi umani hanno preso una piega delicata e gli esponenti della Fondazione sono tornati sui loro passi per quanto riguarda la casaforte sul colle fra Fianema e Menin. Il castelletto di Cossalter sarebbe stato il primo del “pacchetto Melograno” ad essere cantierato su progetto dell’architetto Andrea Bona, ed era compreso nel progetto cultura dei fondi Odi che ha fruttato otto milioni di euro distribuiti fra i sei Comuni aderenti. La parte della torre del complesso di Cossalter, per ciò che gli storici dell’arte hanno dedotto dal tipo di muratura, dovrebbe risalire al 1100/1200. Negli anni’70 è stata costruita una stalla che sarà demolita. I soldi “rientrati” e rimessi in circolo sono stati già stanziati per altri progetti proposti dai Comuni di Unione montana feltrina. Uno fra questi è il museo di Val Rosna dove, con una disponibilità di duecentomila euro in più, rispetto al milione di euro già incassato nel 2014, sarà particolarmente curato l’allestimento nei locali del complesso scolastico di Sorriva, e sarà completata la campagna di scavi in località La Murada dove sono venute alla luce le tracce di una necropoli.
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