Sovramonte, il Comune vende la casa ricevuta in eredità, i soldi incassati usati per la Casa di riposo

Tre anni fa la disposizione testamentaria di ex dipendente comunale di Sovramonte, una giovane coppia vivrà a Servo

Laura Milano

SOVRAMONTE. A distanza di anni dal momento in cui è stata donata al Comune, adesso la casa di Servo che consiste in due unità abitative distinte, entrambe in buono stato, è stata finalmente aggiudicata per 106 mila euro a una giovane coppia che risiederà nel Sovramontino.

A darne notizia è il sindaco di Sovramonte, Federico Dalla Torre, che per poter arrivare al rogito notarile ha dovuto perfezionare alcuni passaggi per liquidare il 5 per cento di legittima agli eredi diretti.

La donazione è avvenuta nel 2018 su volontà testamentaria di Guido D’Incau, per anni alle dipendenze del Comune, morto all’età di 90 anni. La casa donata al Comune si trova sulla provinciale del passo di Croce d’Aune; è dotata di garage e giardino e è di buona fattura. Ma per anni non si era registrata alcuna offerta per l’acquisto della casa di Guido D’Incau, donata al Comune con il vincolo sulla destinazione dei proventi a favore degli arredi della Rsa di Sorriva.

Si era partiti da una base d’asta di 160 mila euro, per un immobile strutturato in due unità autonome e in buono stato, tanto che ci si poteva andare subito ad abitare, ma si è dovuto operare un ribasso concordato in 106 mila euro. Cifra questa sotto la quale il Comune non sarebbe mai sceso, si era fatto sapere dall’esecutivo Dalla Torre e dal sindaco al secondo mandato.

«Non siamo disposti a ulteriori ribassi perché contrari a operazioni di speculazione immobiliare per cui si aspetta la prossima asta o meglio ancora una trattativa», si era evidenziato dall’amministrazione. Prendere o lasciare. Così ora si è fatta avanti una giovane coppia, nuova linfa per un altopiano dove lo spauracchio dello spopolamento è sempre presente.

«La casa ha visto una manutenzione periodica da parte della nostra squadra di operai per evitarne il degrado dovuto al fatto che nessuno ci abitava più dal 2018», spiega il sindaco Dalla Torre. «L’immobile è costituito da due appartamenti distinti, adesso non so come vorranno ristrutturare gli acquirenti che però potrebbero abitarla subito, se volessero. Potranno sempre adire la misura del bonus 110 per cento. Ma questo non potrà avvenire subito visto che il nostro ufficio urbanistica è chiuso fino al 28 febbraio per carenza di professionisti preposti. Al momento l’ufficio funziona solo per i lavori pubblici. Stiamo cercando un libero-professionista che venga a farci 18 ore alla settimana».

Intanto per il bando residenzialità di cui il comune di Sovramonte è capofila a livello provinciale e che consiste nel mettere a disposizione annualità dei fondi comuni di confine per la ristrutturazione di vecchie case ereditate o acquistate, purché diventino abitazioni stanziali per incrementare la popolazione di montagna, su 36 domande ne sono state accolte 14. E riguardano in gran parte giovani coppie.

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