Sotto inchiesta i parapetti del ponte

CHIES D’ALPAGO. La procura di Belluno ha aperto un’inchiesta sui fatti che hanno portato alla morte del 29enne Matteo Zanon, precipitato con la sua auto domenica scorsa dal ponte sul Funesia. Forse un atto dovuto, forse non solo.
Quello che il sostituto procuratore Simone Marcon intende chiarire riguarda lo stato di sicurezza del ponte e dei parapetti al momento dell’incidente costato la vita al giovane, che gli è finito contro con il suo automezzo, probabilmente dopo una sbandata sull’asfalto reso scivoloso dalla pioggia. La procura di Belluno ha inoltre nominato un consulente, un perito che avrà l’incarico di verificare se i parapetti in questione siano a norma di legge. Di essere bassi e in alcuni punti poco resistenti è l’impressione che danno a prima vista.
L’indagine per chiarire alcuni aspetti della tragedia, che ha sconvolto insieme alla famiglia l’intero paese che martedì ha partecipato ai funerali, prenderà in considerazione anche lo stato della Peugeot 206 condotta quella sera da Matteo. Verrà ricercata l’esistenza di qualche eventuale guasto meccanico che possa aver condizionato la dinamica dell’incidente. In molti, tra gli amici e i conoscenti del ragazzo, sono convinti che lo schianto sia stato causato da una distrazione che in un altro contesto avrebbe potuto non avere un esito così tragico.
Il vuoto dove la struttura ha ceduto oggi è coperto da un jersey di cemento, sul quale qualcuno ha posto dei fiori in ricordo del ragazzo scomparso. Anche l’amministrazione di Chies chiede che la questione della sicurezza in quel tratto di strada comunale non venga archiviata.
Un incontro con gli organi competenti, per una maggiore messa in sicurezza del ponte sul torrente Funesia, è ciò che il sindaco di Chies, Gianluca Dal Borgo, intende chiedere a Veneto Strade e agli enti che hanno competenza in tema di sicurezza stradale in provincia. Anche se prima di allora in quel punto di località Molini non si sono mai verificati altri incidenti simili, quello che è accaduto domenica, con la morte di Matteo Zanon, ha riportato d’attualità una richiesta di cui già la precedente amministrazione comunale si era fatta interprete nel denunciare la presenza su quel ponte di parapetti poco sicuri.
«Quello che possiamo fare è sollecitare nuovamente chi gestisce la viabilità comunale nel prendere in esame la questione», ha spiegato Dal Borgo, che la sera dell’incidente occorso a Matteo Zanon era di servizio con la pattuglia del Suem 118 intervenuta sul posto. Nel frattempo Veneto Strade ha posto il limite di 30 km all’ora lungo il ponte, in attesa di un intervento migliorativo. «L’ipotesi che è sempre stata fatta è quella di alzare i parapetti, speriamo che sia possibile farlo presto», si augura il sindaco di Chies.
Ezio Franceschini
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