Soteria, la casa di riposo ritrova lo sprint
La struttura serenese, dopo aver rischiato la chiusura, ha rinnovato la gestione e le attrezzature

SEREN DEL GRAPPA. Con solo 22 quote pagate dalla Regione su 46 posti letto accreditati per non autosufficienti, la Soteria ha rischiato di affondare, all’inizio dell’anno. Così il cda, con la consulenza esterna della direttrice di Alano di Piave, Alessandra Pilotto, ha provveduto a “risanare” la struttura dal punto di vista tecnologico e dei servizi, a garanzia anche dei 60 posti di lavoro, ma anche per rendere appetibile la casa di riposo e per attrarre nuovi anziani del territorio ex Usl 2, che adesso hanno la quota nominale e la possono spendere dove vogliono.
In otto mesi su 46 posti, 35 sono occupati. E si spera vada sempre meglio. Chi lo spera, è la comunità e l’amministrazione comunale che ha riposto grande fiducia nel nuovo cda, rinnovato a luglio, e che conta ai vertici su Alessandra Pilotto, “autrice” dell’ospedale di comunità di Alano di Piave, prima struttura intermedia del Veneto, che ha assunto anche il ruolo di direttrice della Soteria di Seren.
È affiancata da Danilo Bof, presidente dell’associazione Soteria, e può contare, fra gli esponenti del cda, anche su Livio Scopel, già assessore di grande esperienza nell’ambito delle politiche sociali. In gennaio, dicono la direttrice Pilotto e il presidente Bof, con il rischio di chiusura incombente, è iniziato un percorso di restyling completo, un lavoro radicale che ha riguardato in primis la gestione, partendo dall’ottimizzazione dei costi e contemporaneamente all’incremento dei ricavi, attraverso un’opera di miglioramento del servizio e quindi dell’attrattiva e dell’immagine del centro. Ecco che sono arrivati i primi frutti, e con l’incremento delle quote regionali, le risorse economiche utili da reinvestire sul servizio. È stato così possibile migliorare le attrezzature, la logistica, rinnovare gli arredi, provvedere a tanti interventi sulla sicurezza sia internamente che negli spazi esterni».
Sul piano delle risorse umane, si è insistito, dice la direttrice Pilotto, «sulla rimotivazione del personale rispetto a progetti più innovativi. Il percorso è stato condiviso da quasi tutti. Non sono mancate alcune richieste di mobilità volontaria, ma l’adesione al nuovo corso è stata pressoché unitaria. Per garantire maggiore sicurezza agli ospiti e alle famiglie che ripongono fiducia nella struttura, abbiamo deciso di inserire, fra le altre figure professionali, anche quella dell’infermiere di notte che mancava. A breve termine doteremo il centro servizi anche di un sistema di videosorveglianza, a garanzia della privacy, per tutelare maggiormente la sicurezza degli ospiti negli spazi comuni». Insomma, si dice dai vertici del cda, «un piccolo miracolo è stato compiuto, il bilancio è stato risanato, le quote sono state recuperate, la programmazione è stata stabilita, come base per rinnovare il servizio».
Laura Milano
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