Sopralluoghi sul Rio Rin dopo l’allarme del sindaco

LOZZO DI CADORE. Ripristinare al più presto la funzionalità del rio Rin, ricostituendo l’alveo del torrente, specie nel tratto in cui incontra il paese. Ma anche intervenire urgentemente in tutta la Val Longiarin. Queste le priorità messe sul tavolo dal sindaco, Mario Manfreda, nella riunione in Prefettura. Un incontro organizzato per una valutazione complessiva della situazione e degli interventi urgenti da adottare a tutela di pubblica e privata incolumità, dopo gli eventi meteo che, domenica, hanno colpito Lozzo.
«L’obiettivo principale è garantire la sicurezza di persone e territorio ed è in questa direzione che ci stiamo muovendo», sottolinea Manfreda, presente in Prefettura col suo vice, Gianni Martagon, i presidenti dell’Um Centro Cadore, Luca De Carlo, e della Provincia, Daniela Larese Filon. Al tavolo anche Genio civile e Unità organizzativa forestale di Belluno, sezione regionale di Protezione civile, settore Difesa del suolo della Provincia, vigili del fuoco. «Abbiamo definito chi deve intervenire, cosa è necessario fare e con quale tempestività», aggiunge Manfreda. «Nei giorni scorsi i mezzi erano già al lavoro lungo l’alveo del rio Rin per eliminare i detriti scesi a valle. Ma preoccupa la situazione di un torrente a cui occorre ridare gli argini. E l’alveo, che praticamente non c’è più. C’è il rischio che, con modeste precipitazioni, l’acqua vada ovunque».
Alcuni lavori, coordinati dal Genio Civile, sono già iniziati con l’obiettivo di mettere in sicurezza il tratto più vicino alle case. «Il Genio sta operando nella parte “bassa”», fa presente Manfreda, «ma bisogna continuare per sistemare tutto il percorso. E urgentemente».
Ed è tutta la Val Longiarin a richiedere un intervento, nel più breve tempo possibile. «E c’è Pian dei Buoi», continua il sindaco, «12 km di strada dove ci sono almeno 8-9 punti di fragilità, lungo un percorso che aveva resistito per oltre 100 anni e che rischia di saltare. La strada deve essere messa in sicurezza, altrimenti rischia di crollare tutto. Ricordiamo che è l’unico accesso al gruppo delle Marmarole. E che tra Lozzo e Domegge ci sono attività economiche importanti».
La Larese Filon è stata in sopralluogo ed è rimasta, come dichiara «impressionata»: «Abbiamo dato tutta la disponibilità del nostro ente. La strada che porta a Pian dei Buoi verrà ripristinata dalla Provincia».
Un sopralluogo si è tenuto anche ieri con i tecnici della provincia e i geologi. E Manfreda ha contattato un ingegnere idraulico per uno studio approfondito. Ma il sindaco, nell’incontro in Prefettura, ha fatto altre richieste precise: al Genio civile o alla Regione l’esecuzione di un rilievo topografico dettagliato per sezioni dello stato dell’alveo lungo il tratto del torrente interessato dal fenomeno, oltre a un rilievo laser altimetrico del versante, per stimare la quantità complessiva di materiale mobilitato. All’Arpav si chiedono i dati registrati a terra dalle stazioni pluviografiche ricadenti nell’area colpita dall’evento e nelle zone limitrofe, le immagini radar nel periodo posto a cavallo della meteora e la stima delle precipitazioni nell’area interessata.
Martina Reolon
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