Socrepes, Tar del Lazio ago della bilancia. Stop ai lavori se la sospensiva verrà accolta

L’istanza cautelare della famiglia Curtolo mira a congelare le varie operazioni: ora è tutto in mano ai giudici romani

Alessandro Michielli
Un rendering della stazione di partenza della cabinovia Apollonio-Socrepes
Un rendering della stazione di partenza della cabinovia Apollonio-Socrepes

La famiglia Curtolo, tramite lo studio legale fiorentino Caretti - Tagliaferri, il prossimo 25 giugno tratterà l’istanza cautelare contro la realizzazione della cabinovia davanti ai giudici del Tar del Lazio.

Gli avvocati avevano già presentato un primo ricorso al Tar del Veneto (con scarsi risultati fino ad oggi), ma nella seconda istanza i giudici romani dovranno tenere in considerazione anche la relazione geologica realizzata dal professor Eros Aiello, geologo con oltre 50 anni di esperienza nel campo della geologia, geotecnica, geoingegneria e geologia applicata.

L’analisi del professore evidenzia importanti criticità connesse alla realizzazione dell’opera e dovrà quindi essere analizzata con cura.

Le considerazioni sui dissesti

In realtà anche la Geosolving Srl, società che ha prodotto le relazioni geologiche allegate alla gara per la cabinovia, ha sintetizzato alcune considerazioni relative al quadro dei dissesti che interessano il versante in esame dove è ubicato l’impianto di risalita in progetto.

A seguito di sopralluoghi condotti dalla società, nell’area dove sarà ubicata la stazione di partenza dell’impianto di risalita, “non si identificano specifiche evidenze dissestive, se non per gli effetti dell’erosione spondale operata dal Boite”.

Ma proseguendo sulla porzione a sud del Rio Lacedel fino all’abitato di Mortisa, la relazione afferma che, “è ben evidente la morfologia del conoide che si sviluppa lungo i prati di Mortisa e di Col caratterizzato da morfologie convesse e rigonfiamenti generati dal progressivo scivolamento verso valle del versante. Localmente sono inoltre presenti evidenze morfologiche di dissesti superficiali come contropendenze, scarpate e trincee. L’attività erosiva del fondo e delle sponde operata dal Rio Lacedel è inoltre ben documentata dalla presenza di numerosi dissesti superficiali. La stazione di monte sorgerà in località Lacedel, a valle dell’impianto esistente “Baby Socrepes”, in un settore morfologicamente complesso poiché interessato da corpi a comportamento cinematico differente. Risultano ben evidenti le morfologie legate al progressivo scivolamento verso valle del corpo di frana della colata lenta che si estende tra le località di Lacedel, Meleres, Gilardon e Crignes”.

Europa Verde

Analisi che spaventano alcune componenti politiche: «Le Dolomiti stanno per essere trasformate in un enorme luna park», afferma il consigliere regionale Renzo Masolo di Europa Verde. «Sicuramente in linea con un ministro del Turismo che tanto vedrebbe bene anche un aeroporto a Cortina. Se a un cittadino qualsiasi venisse raccontato che si intende costruire un impianto su una zona ritenuta franosa, lo stesso ci chiederebbe senza dubbio se siamo impazziti».

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi