Silvia, a soli 20 anni pizzaiola provetta

FELTRE. Ha appena vent'anni ma il forno dei “Paonazzi” è diventato il suo territorio. Nel ruolo più maschile nel settore della ristorazione Silvia Biasuzzi ha trovato appagamento professionale e personale. Da oltre sei mesi è lei a preparare, farcire e infornare le pizze del locale di via Monte Lungo, che si definisce pizzeria creativa e ci sarà un perché. Silvia è l'unica pizzaiola di ruolo del Feltrino e considerata l'età è sicuramente la più giovane della provincia di Belluno. Diciamola tutta: se quello dello chef è un ruolo che ha visto le donne fare grandi passi avanti nell'ultimo decennio, quello del pizzaiolo è un mestiere che nell'immaginario collettivo tutti vedono come prettamente maschile. I clienti abituali dei “Paonazzi” ormai non fanno più caso a Silvia che si destreggia con abilità tra farina, passata di pomodoro e mozzarella. Per tutti gli altri è una piacevole sorpresa.
La passione per la cucina Silvia Biasuzzi l'ha sempre avuta, ha frequentato con profitto il corso per cuoco all'Enaip di Feltre e poi ha lavorato un paio d'anni come “aiuto” in un locale di Lentiai. Poi l'occasione di partecipare a un corso per fare le pizze e l'occasione di dare una mano all'allora pizzaiolo del locale, Filippo Dall'Agnol, che ha intravisto in lei la passione e le potenzialità per diventare una professionista: «È stato un maestro bravissimo, ha avuto fiducia in me, mi ha aiutata ad apprendere tutti i suoi segreti e quando nel novembre 2013 ha dato le dimissioni, i proprietari dei Paonazzi hanno deciso di affidarmi il suo ruolo. Ho preso in mano il forno poco prima di Natale e da allora eccomi qui. Ho dovuto imparare in fretta, finora tutto va benissimo».
Tra cuoca e pizzaiola, Silvia non ha dubbi: «Cucinare mi piace, ma preparare le pizze è una vera passione e quando fai una cosa che ti piace è anche meno faticosa. Questa poi è una pizzeria creativa, il cliente sceglie tutto: dal tipo di pasta al tipo di mozzarella fino ai cinque ingredienti della farcitura. Talvolta arrivano combinazioni davvero strane e bisogna e anch'io devo sapermi sempre mettere in gioco. C'è anche chi viene per mangiare la pizza classica, ma questo posto è particolare proprio perché lascia la massima libertà di scelta al cliente».
E poi il ruolo di pizzaiola le permette di stare a contatto con i clienti: «Quando lavori in un ristorante sei chiuso in cucina, il cliente gusta i piatti, ma quasi sempre non sa chi li ha preparati. Qui sono vista da tutti, chi sta seduto nei tavoli più vicini, spesso mi chiede anche un consiglio sugli ingredienti da abbinare. È un lavoro molto diverso che mi piace, spero che anche i clienti lo apprezzino». Il tempo della chiacchierata è finito, c'è un'altra comanda da soddisfare. Naturalmente creativa, come Silvia. (r.c.)
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