«Siamo condannati a non fare notizia»
Solo i fatti di cronaca nera sembrano attirare l'attenzione dei media nazionali

DOMEGGE.
«Perché la montagna non fa notizia? Semplicemente perché le notizie provenienti dalla montagna non interessano agli abitanti delle città e della pianura, ai quali interessa solamente conoscere la situazione viaria e i fatti di cronaca più importanti, come lo sgretolamento delle crode e i morti a causa delle valanghe. Proprio quelle notizie che i montanari non vorrebbero invece quasi far conoscere». Per rispondere al quesito iniziale, venerdì sera quasi tutti i responsabili dei mezzi di comunicazione attualmente attivi in Cadore si sono dati appuntamento in municipio, a Domegge, per dire la propria e fare delle proposte. «Effettivamente», ha detto don Lorenzo dell'Andrea, responsabile di Telebelluno, «per far sì che le notizie escano dalle nostre montagne è necessario dialogare con chi vive il problema sulla sua pelle. Incide anche il fatto che il nostro giornalismo privilegia il fatto negativo». Giovanni Stefani (Rai) ha prontamente confermato. «In definitiva in pianura interessa solo conoscere lo stato delle strade per non avere problemi quando si sale in montagna; e poi gli incidenti, che fanno notizia. Ma dei vostri problemi importa poco». L'argomento è stato poi affrontato, entrando nello specifico, da Marcella Corrà del Corriere delle Alpi. «Va per la maggiore tutto ciò che riguarda Cortina, la cronaca nera, qualche notizia turistica, le notizie riguardanti la viabilità e la curiosità: in pratica, la notizia fast food. Il resto non tira». Interessante l'iniziativa di Radio Cortina, illustrata da Andrea Gris, grazie alla quale l'emittente "racconta la montagna" in tutti i suoi aspetti, ottenendo un buon successo di ascolti. Per il rappresentante di Radio Club 103, Gildo Trevisan, che ha raccolto l'invito di Carlo Arrigoni, direttore dell'Amico del Popolo che chiedeva di fare squadra, «è necessario avere buoni uffici stampa, che facciano uscire le notizie sulla stampa nazionale».
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