Si placano le tensioni fra i dieci eletti «Tutti disposti a lavorare per il territorio»

Primo incontro fra i consiglieri e il presidente Padrin: «Impegniamoci sui temi strategici per il futuro della provincia»



Piena disponibilità a lavorare per la Provincia, ma soprattutto per il territorio. Se il giorno dopo il voto è stato quello della tregua armata, quello successivo vede distendersi gli animi fra i consiglieri eletti, che rappresentano due schieramenti opposti. Volti sorridenti in sala Calvi, dove il presidente e i nove consiglieri (mancava solo Fabio Luchetta, per impegni) hanno incontrato i giornalisti, ma è bastato un accenno alla revisione del Ptcp, il piano territoriale di coordinamento provinciale, per vedere emergere qualche fibrillazione.

Non tanto perché il documento non debba essere ripreso in mano e attualizzato, su questo sono tutti d’accordo, ma per ciò che il piano prevede sul fronte infrastrutturale. «Il prolungamento dell’autostrada? C’è già nel Ptcp», è uscito Massimo Bortoluzzi, che nei giorni scorsi ha dichiarato di essere a favore di un corridoio infrastrutturale dove far passare auto e mezzi, ma anche i sottoservizi. Perenzin si è aggrappato ai braccioli della sedia, perché la lista di centrosinistra ha messo nel suo programma il no secco al prolungamento dell’A27. Il tema delle infrastrutture e della viabilità sarà uno dei più delicati da gestire per il presidente Padrin. «Mi impegnerò per fare una sintesi», dichiara.

Ieri non si è parlato di deleghe. Sarà l’argomento della maggioranza in programma martedì. Ma non sembrano esserci problemi da parte dei consiglieri ad assumersi la responsabilità di lavorare per la provincia. «Da parte mia c’è la massima disponibilità nei confronti del presidente e nel dare il mio contributo al consiglio», ha detto Massimo Bortoluzzi, disponibile ad occuparsi di difesa del suolo e protezione civile, i referati che ha avuto negli ultimi due anni, «per dare continuità al lavoro». Piena disponibilità a dare il proprio contributo è arrivata da tutti i presenti.

«Abbiamo parlato soprattutto dei temi importanti sui quali lavorare», ha spiegato Padrin. «E abbiamo condiviso l’impegno da parte di tutti e la volontà di collaborare per il bene del nostro territorio. La Provincia è la casa dei Comuni, vogliamo essere a servizio dei sindaci, del territorio, dei cittadini».

Ai consiglieri è stato consegnato il documento con le misure antispopolamento che era stato portato al ministro Boccia. Il testo è stato inviato anche a tutte le categorie economiche e ai sindacati, per eventuali osservazioni. In aprile il report sarà discusso e approvato durante gli Stati Generali della montagna.

Si è parlato di temi, ieri, più che di ruoli. Il piatto è ricco: si va dalla programmazione del fondo Comuni di confine alla difesa del suolo, «dove oggi abbiamo difficoltà di personale; potremmo discutere un gioco di squadra con la Regione per la programmazione degli interventi e i finanziamenti», ha detto Padrin. Ma ci sono anche la gara per il trasporto pubblico locale, il futuro del servizio rifiuti, l’edilizia scolastica, la necessità di proseguire il lavoro avviato con il Fondo Welfare.

Il presidente e i consiglieri hanno condiviso anche l’opportunità di creare nuove deleghe: alle società partecipate, alle relazioni con i Comuni, ai rapporti con la Regione e ai progetti strategici. E c’è stato pieno accordo anche sul fatto che i sindaci che non fanno parte del consiglio debbano essere coinvolti di più nei progetti strategici per il futuro del Bellunese. Totale condivisione anche sul fatto che l’elettività diretta è l’unico modo per ridare dignità all’ente Provincia.

Dopo l’antipasto a base di peperoncino la cena si è conclusa a tarallucci e vino? Martedì prossimo si potrà avere una prima risposta, quando si parlerà delle deleghe. —



Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi