Si perde sul Mauria, una notte di paura per un escursionista

LORENZAGO. Si è perso, ma è anche riuscito a ritrovare la strada da solo. Grande apprensione nella notte scorsa, per un uomo di Valle di Cadore disperso nella zona del Mauria. Giobatta Da Giau, classe 1952, era partito dal Passo Mauria, dove ha lasciato l’auto, per un’escursione circolare che prevedeva una tappa principale al rifugio Giaf. Proprio cercando la scorciatoia che dal Giaf torna al passo, l’uomo ha smarrito il sentiero iniziando a camminare senza più punti di riferimento.
Stanco e impaurito, perché si è trovato in una situazione pericolosa, in zona impervia e piena di salti di roccia, alle 22.30 l’uomo ha deciso di chiedere aiuto al Suem 118, descrivendo cosa vedeva attorno a sè e provando a ricostruire i propri passi. I volontari del Soccorso Alpino del Centro Cadore e di Forni di Sopra sono partiti alla ricerca del disperso, ma non lo hanno trovato e ben presto il cellulare si è scaricato.
Alle prime luci del giorno si sono alzati in volo gli elicotteri del Suem 118 friulano e poi quello di Pieve di Cadore, ma le perlustrazioni sopra alle montagne del Mauria non hanno dato esito e alle 8.30 sono stati allertati anche la Guardia di Finanza di Cortina, i Vigili del fuoco e il Corpo forestale dello Stato.
I dieci militari del Soccorso alpino della Gdf delle stazioni di Cortina, Auronzo e Tolmezzo hanno portato anche due cani da ricerca e hanno chiesto al comando di Bolzano l’intervento dell’elicottero NH500 piccolo e agile, quindi adatto a sorvolare zone impervie come quelle del Mauria. Nel frattempo, nel parcheggio del passo i volontari dei Vigili del fuoco di Lorenzago hanno aperto la Fiat 600 dell’uomo in cerca di tracce utili, anche per i cani.
Le ricerche sono state effettuate sia sul versante friulano che su quello bellunese, nelle zone di Forca Cridola, del Bivacco Vaccari, lungo il sentiero attrezzato Olivato e ancora nei pressi del Rifugio Gif (che è in Friuli).
Mentre la preoccupazione dei soccorritori cresceva, perché a quel punto c’erano quaranta persone mobilitate, due cani e tre elicotteri, la vicenda si è risolta nel migliore dei modi. Tornata la luce e riprese le forze, Da Giau è riuscito a ritrovare i passi giusti e a raggiungere il Rifugio Gif, da solo e in buone condizioni di salute.
Stanchissimo, provato da una notte al freddo, passata senza fermarsi e con il rischio costante di scivolare al buio con conseguenze nefaste, l’uomo era illeso e non ha ritenuto necessario farsi visitare in pronto soccorso.
Al rifugio, avvisati dai gestori, sono arrivati i soccorritori che si sono accertati delle condizioni dell’uomo e dopo averlo rifocillato e lasciato riprendere dalla situazione, lo hanno riportato a casa.
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