«Sfruttamento dell’acqua siamo sotto attacco»

LIMANA. Oggi, 70 anni dopo la liberazione sulle montagne di Limana, al confine con la provincia di Treviso, s’impongono nuove forme di resistenza, e una di queste è senz’altro la lotta popolare...

LIMANA. Oggi, 70 anni dopo la liberazione sulle montagne di Limana, al confine con la provincia di Treviso, s’impongono nuove forme di resistenza, e una di queste è senz’altro la lotta popolare contro lo sfruttamento delle risorse ambientali, che non sono inesauribili.

Lucia Ruffato è salita a Pian de le Femene per dirlo al popolo della Liberazione, affrontando un tema nuovo per gli ex resistenti. Ruffato ha parlato a nome del Comitato per l’acqua bene comune ed ha sollecitato una partecipazione vasta ed intensa come quella di 70 anni fa in accompagnamento ai partigiani, perché – ha spiegato - «siamo sotto attacco: non solo sull’ambiente, ma anche sul lavoro, in tema di solidarietà e di welfare, delle stesse rappresentanze di democrazia».

Ha parlato, Ruffato, di una «nuova dittatura finanziaria» che tutto assoggetta. Si pensi, soltanto, alle derivazioni idroelettriche, che tanti Comuni si sentono costretti a concedere per incamerare qualche soldo in sostituzione dei trasferimenti sempre più ridotti da Roma. Dall’alto di Pian de le Femene, dunque, scivola a valle un rotondo no contro gli oltre 130 progetti di nuove captazioni in provincia, compresa quella ai piedi della Marmolada, che verrà contestata con una protesta il 26 agosto. «Il nostro impegno dev’essere almeno quello di mettere in sicurezza quel 10 per cento di corsi d’acqua che sono stati conservati nella loro naturalità» è stata la sollecitazione di Ruffato, che ha sollecitato a contrastare anche il programma di sviluppo idroelettrico del Comune di Vigo di Cadore, che proprio nei prossimi giorni varerà il quarto progetto in tal senso. Intanto Eddy Fontana, vicesindaco di Limana, ha dato conto di due iniziative del Comune per far memoria dei partigiani: un itinerario organizzato fra le lapidi che ricordano la lotta di liberazione e due targhe al museo Piol dedicate alle brigate Mazzini e Tollot. (f.d.m.)

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