Serrai, tragedia sulla cascata di ghiaccio

ROCCA PIETORE. Si aggancia male all’attacco per la discesa dalla Cattedrale, la cascata di ghiaccio di Sottoguda, e precipita per oltre ottanta metri. Tiziana Sottocornola, 41enne di Vimercate (in provincia di Milano) ma residente a Panchià in Val di Fiemme, è morta sotto gli occhi del marito che su quella cascata di ghiaccio le era accanto. Insieme erano saliti fin su in cima, insieme erano in sosta e si stavano apprestando a scendere: avevano già preparato le doppie per la calata sulla parete di ghiaccio. Lui, Marco Garbi di 49 anni, era già assicurato; lei anche, ma improvvisamente è precipitata. Forse s’è legata male, non completamente, e il suo ancoraggio non ha retto.
La tragedia, intorno alle 12 di ieri sulla cascata di ghiaccio della gola di Sottoguda. I due erano da soli: non c’erano altri amanti dell’arrampicata su ghiaccio, che normalmente frequentano numerosi i Serrai che, in periodi come questi, sono davvero affollati e presi d’assalto dagli scalatori.
Moglie e marito erano arrivati dalla Val di Fiemme ieri mattina e avevano parcheggiato l’auto all’inizio dei Serrai. Erano quindi riusciti a salire sulla Cattedrale: nevischio e un po’ di freddo, il grado giusto, li hanno accompagnati. La temperatura ideale per una scalata di questo genere, dicono gli esperti del settore: troppo freddo renderebbe infatti troppo duro da rompere il ghiaccio, che si scheggerebbe non assicurando le prese.
I due sono saliti senza problemi, lo spettacolo è favoloso con la spolverata di neve fresca che s’è poggiata sui “ghiaccioli” della Cattedrale. Tiziana aveva ultimato assieme al marito i due tiri della cascata ed era con lui ferma in sosta.
Le doppie per le calate erano state attrezzate ed era tutto pronto per scendere e tornare a casa dalla loro bimba di 7 anni. Ma in qualche modo la 41enne si è accidentalmente svincolata ed è caduta nel vuoto, finendo alla base della colata ghiacciata, poi nel torrente Pettorina. La donna è finita in acqua, ottanta metri sotto.
Il marito che le era al fianco, l’ha vista precipitare senza poter far nulla. Marco Garbi ha subito lanciato l'allarme al 118: mancava poco a mezzogiorno.
Una giornata d’inferno per i soccorsi in elicottero: la nebbia non ha permesso all’elisoccorso di decollare e sul luogo dell’incidente sono arrivati i volontari dell’associazione ambulanza di Rocca Pietore e l’automedica del pronto soccorso di Agordo: sei operatori sanitari. Poi le squadre del soccorso alpino della Val Pettorina, con otto tecnici. E i carabinieri della stazione di Caprile. La donna è stata recuperata dall’acqua del torrente.
Inutili tentativi di rianimazione operati dal personale sanitario: al medico non è rimasto che constatare il decesso dovuto ai gravi traumi riportati. Il Cnsas della Val Pettorina intanto ha provveduto al recupero di Marco Garbi, ancora in parete, al quale era stato raccomandato di rimanere fermo in sosta per evitare di esporsi a qualsiasi rischio provando a scendere da solo.
Le squadre sono arrivate dall’alto, visto che la coppia era in cima: le squadre sono scese dalla strada che sale a Malga Ciapela. Hanno fatto un traverso, messo una sicura e fatto la fissa per recuperare il 49enne. L’uomo è stato portato all’ospedale di Agordo in ambulanza: era sotto choc per quanto accaduto, era riuscito a chiamare familiari perchè venissero in suo supporto e per spiegare quel che era accaduto.
La salma della donna è stata ricomposta e imbarellata e, ottenuto il nulla osta dalla magistratura per la rimozione, è stata trasportata dal gatto delle nevi fino alla strada e affidata al carro funebre diretto alla cella mortuaria di Rocca Pietore.
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