Sergio Bracco è il nuovo prefetto di Belluno: «Supporto ai sindaci e lotta alla mafia»

Palazzo dei Rettori ha un nuovo inqulino: ha 60 anni ed è stato questore di Avellino, Genova e Milano. È al suo primo incarico di questo tipo

BELLUNO. Massimo supporto ai sindaci e intensificazione dei controlli contro le infiltrazioni della criminalità organizzata. Il nuovo prefetto di Belluno, Sergio Bracco, insediatosi ieri a palazzo dei Rettori sembra davvero avere le idee chiare su cosa fare in questa provincia, anche se è al suo primo incarico come prefetto.

Il curriculum

Originario di Napoli, 60 anni, da 38 è a servizio dello Stato nel corpo della Polizia. Prima come funzionario a Bologna, dove risiede anche la sua famiglia e dove è rimasto 11 anni come capo di gabinetto, poi con la sua nomina a questore di Avellino, quindi di Genova, «dov’ero quando è caduto il ponte Morandi, un’esperienza che mi ha segnato fortemente e due anni fa a Milano», da dove è arrivato ieri. «Questa per me è la prima volta da prefetto», ha detto Bracco presentandosi, «si tratta di una nuova esperienza che accolgo con entusiasmo e impegno», ha tenuto a sottolineare facendo presente che della provincia di Belluno conosce poco.

«A Belluno non ci sono mai stato, un tempo venivo a sciare, ma non la conosco bene, anche se so che questo territorio ha dei posti splendidi che non mancherò di visitare».

I suoi obiettivi: i sindaci

Tra i suoi impegni, il nuovo prefetto Bracco ci mette la volontà di essere prima di tutto al servizio dei cittadini:
«Per me è fondamentale instaurare un rapporto stretto con i sindaci, che presto conoscerò personalmente. Credo che sia importante vedersi e conoscersi per potersi aiutare meglio», ha detto anticipando la sua intenzione di «dare una mano e un supporto concreti a questi amministratori sempre in prima linea».

E mantenendo la parola, il prefetto ha incontrato il sindaco del capoluogo, Jacopo Massaro.

«Si è trattato di un incontro breve e cordiale che è servito per una prima, reciproca conoscenza», precisa Massaro che prosegue: «Ho trovato una persona molto disponibile e un vero servitore dello Stato e della comunità. Un fatto che rincuora, perché soprattutto in questo periodo c’è grande bisogno di collaborazione tra tutte le istituzioni. Belluno è certo una realtà piccola, rispetto alle sue precedenti esperienze, ma decisamente complessa: sarà quindi un’esperienza nuova, ma che richiederà grande impegno, e non possiamo quindi che augurare buon lavoro al nuovo prefetto».

Il primo cittadino di Belluno è stato contattato anche dal collega di Milano, Giuseppe Sala, «che mi ha descritto il nuovo prefetto come un’ottima persona e ha assicurato che Belluno è una città fortunata a poter contare su un uomo come lui», continua Massaro che a sua volta ha chiamato il collega di Prato dove da ieri ha preso servizio l’ex prefetto Cogode, che martedì ha salutato le Dolomiti.

Lotta alla criminalità organizzata

Bracco è ben consapevole degli appuntamenti importanti che attendono questa provincia. A cominciare dai Mondiali, per seguire poi con le Olimpiadi 2026.

«Mi fa piacere che ci siano queste scadenze così importanti», ha precisato, «saranno per me molto stimolanti». Ma parlando di Mondiali e di Olimpiadi il discorso cade sul rischio di infiltrazioni mafiose.

Un rischio che il prefetto non intende correre, promettendo controlli ancora più serrati su cantieri e società appaltatrici. «Sono stato anche nella Squadra mobile di Rovigo», ha premesso, «e mi sono occupato di criminalità organizzata come capo di gabinetto e questore, per cui per me il contrasto a queste infiltrazioni è un argomento prioritario, visto che la mafia è ramificata non solo al Sud, ma anche qui al Nord. Anche la pandemia», ha osservato il prefetto, «che stiamo vivendo potrebbe portare a questi fenomeni. Molte sono le piccole imprese che potrebbero ricorrere all’usura per rimanere a galla. E la criminalità, che dispone di grandi risorse, ha interesse ad inserirsi in queste situazioni. Posso assicurare che c’è la massima attenzione al fenomeno anche in questa provincia. Le imprese», ha promesso quindi, «saranno monitorate e così anche i lavoratori. Il controllo continuerà e anzi sarà intensificato».

Nodo trasporti scolastici

Bracco ha anche parlato del tavolo dei trasporti pubblici scolastici, facendo sapere che «il piano esiste già ed è da completare». —

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