Senza riscaldamento per un mese
SEDICO. Senza riscaldamento, acqua calda e gas dal 3 novembre. Il gelido autunno del sedicense G.D. dovrebbe finire tra una settimana, quando è previsto l’allacciamento al nuovo fornitore di energia Ascotrade. Uno nuovo, perché con Enel Energia qualcosa non ha funzionato.
«Sono tornato alcuni giorni fa da un viaggio a Vienna», spiega l’uomo, «e mi sono ritrovato senza riscaldamento, gas e acqua calda, con il contatore sigillato. Venerdì 27 mi sono rivolto a Enel Energia; mi è stato risposto che il contatore era in cessazione amministrativa automatica dal 3 novembre e che per liberarlo ci voleva almeno un mese».
Così, in questi giorni ha stipulato un nuovo contratto che dall'11 dicembre dovrebbe riportare in casa acqua calda e riscaldamento. «Il contratto vecchio ora è chiuso automaticamente. Ma io», continua, «sono stato senza gas per un mese e ora ci vogliono altri giorni».
G.D. ripercorre la vicenda: «Fino a maggio», spiega, «avevo due contatori del gas per il riscaldamento a mio nome. Uno per la mia abitazione, l’altro per una parte dell’edificio che avevo dato provvisoriamente a mia figlia. Per comodità li avevo intestati entrambi a mio nome. Poi mia figlia è andata via e sono andato al punto Enel di Belluno per ordinare la chiusura del contatore. I tecnici sono venuti regolarmente a chiuderlo ai primi di giugno. Verso luglio, però, mi è stata recapitata una fattura di 399,86 euro per il contatore che era stato chiuso. Ho chiamato il numero verde, mi ha risposto un call center nazionale dicendomi che probabilmente c’era stato un errore. Mi hanno detto anche di andare in banca e sospendere il pagamento, poiché si sarebbero fatti vivi loro. Trascorso del tempo, ho richiamato e mi hanno risposto che mi avrebbero fatto contattare dal responsabile della contabilità. Cosa che è anche avvenuta: mi hanno spiegato che avevo sottoscritto un contratto a taglie”. Il che significa che, pur pagando un fisso mensile, non era possibile superare un certo tetto di consumo energetico annuale. È arrivata anche una lettera in cui mi si diceva che, se non avessi pagato quei quattrocento euro, mi avrebbero chiuso il contatore. Ma quel contatore era già chiuso».
Poi, il 27 novembre, al ritorno da una vacanza a Vienna, ecco l’amara sorpresa: la caldaia non andava e i fornelli non si accendevano. «Sono sceso e ho trovato il contatore sigillato. Già, hanno sigillato il contatore della mia abitazione, perché non era stata pagata la fattura su quello di mia figlia, intestato al sottoscritto. Una fattura che nessuno in questi mesi mi ha mai spiegato. In casa ci sono tra i cinque e i sei gradi e noi stiamo vivendo nella cantina, dove abbiamo una stufa».(n.p.)
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