Sentiero partigiano sulle Vette così si riscopre la storia

FELTRE. Oltre 150 persone provenienti dalla zona di Mestre Venezia e coordinate dall’associazione Altinia, hanno percorso domenica scorsa il sentiero partigiano delle Vette feltrine. La comitiva giunta alle Boscaie e al Crot dei Schei ha ascoltato, dalla voce di Giovanni Perenzin, le vicende che portarono all’incendio di palazzina Bellati, delle casere del Vallon e di Aune, l’11 agosto del 1944. Per vendicare la beffa subita il 3 agosto, quando un assalto dei partigiani aveva disarmato l’intera guarnigione della gendarmeria tedesca di Fonzaso, circa 20 uomini lasciati poi in mutande, ha raccontato Perenzin, il comando tedesco di Feltre aveva tentato un’incursione in camion il giorno successivo alle Boscaie, avamposto partigiano di Pietena, ma aveva subito un’imboscata al Crot dei Schei.

Questo ripetuto scacco, portava ad una nuova offensiva con cinquecento soldati. I due fratelli partigiani Giovanni e Caterina Facchin che dormivano in una baita accanto a palazzina Bellati, furono uccisi sul posto. Il trambusto dei camion mobilitò la brigata partigiana che al comando di “Anto” Natale Stefani, aprì il fuoco sugli assalitori. I tedeschi accusarono molte perdite, un centinaio tra morti e feriti. Da qui la decisione di incendiare le casere del Vallon e Aune.

Dopo il racconto e il momento di raccoglimento, la comitiva veneziana è sostata davanti alla lapide sul sentiero 801, dedicata ai Mille della Brigata Gramsci, dove è stata spiegata l’origine del movimento partigiano feltrino. Al vallone di Aune in casera dei Gorza il cantautore Giogio Gobbo, accompagnato dalla lap stel guitar di Gianluca Segato ha presentato il suo album “Il nettare dell’estate”. Quindi la comitiva è scesa ad Aune dove è stata salutata dal presidente dell’Anpi Feltre Gianni Faronato e dall’assessore sovramontino Anna Antoniol. —

L.M.

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