«Sentenza dopo 11 anni mi ha salvato l’atletica»

QUERO VAS
Undici anni dal primo al terzo grado di giudizio. La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla difesa di Luca Terenziani. L’uomo era stato condannato a un anno per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale e la Corte d’Appello di Venezia ha confermato la sentenza. Ne è passato tanto di tempo dall’epoca dei fatti avvenuti e la vita è cambiata.
Si può dire che lo sport gliel’abbia salvata: «Premesso che undici anni sono davvero molti per arrivare a una sentenza definitiva, non c’è dubbio che ci sia stata qualche ombra nell’adolescenza di Terenziani», spiega l’avvocato di fiducia Giorgio Azzalini, «ma in seguito ha trovato un riscatto importante nel mondo dell’atletica leggera, diventando un atleta molto bravo della corsa in montagna. Ha vinto anche un certo numero di gare, tesserato per una società trentina. E poi lavora e ha un affetto stabile. Non è più quello che si è arrabbiato con i carabinieri ed è stato condannato, sia in primo che in secondo grado».
La Cassazione ha messo i titoli di coda sulla vicenda e non ci sono altre possibilità. La difesa aveva fatto garbatamente notare che la pena era spropositata, rispetto a quello che era successo all’esterno di un bar di Quero Vas: «Ne siamo ancora convinti», sottolinea Azzalini, «tuttavia, pur avendo fatto tutto il possibile, non siamo riusciti a ridimensionare la pena o a cancellarla». —
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