Scuola dei Mascherai ambitissima

Allievi del Veneto e da altre regioni per la realtà del Centro consorzi
beppino lorenzet
beppino lorenzet

SEDICO. Allievi dal Veneto ma anche da altre regioni al Centro Consorzi di Sedico. Questo grazie all’avvio della “Scuola dei Mascherai d’Italia”, che ha visto tra i suoi promotori l’artista Beppino Lorenzet. Un’iniziativa che qualifica ancor di più Sedico come polo della formazione per il settore del legno. E non a caso, al Centro Consorzi è stata avviato a ottobre dello scorso anno un nuovo percorso formativo, una vera e propria scuola d’arte e scultura, rivolta a un pubblico di adulti desiderosi di apprendere i segreti e le tecniche della scultura su legno, ma anche agli scultori che vogliono perfezionarsi o, provenendo da fuori provincia, venire a contatto con gli artisti bellunesi. L’attività è stata ulteriormente specializzata con l’inserimento della “Scuola dei Mascherai d’Italia”.

«È stato per me naturale inserire nei corsi di scultura per adulti anche l’insegnamento della creazione delle maschere», spiega Lorenzet.

«Una creazione che è affascinante, colpisce l’immaginario ed è subito stata accolta con entusiasmo da tanti allievi, tanto da dover creare dei corsi specifici. Nel corso degli anni ho approfondito la tecnica dei “mascherai” confrontandomi con colleghi scultori e con le tecniche utilizzate in varie culture e su richiesta ha tenuto vari corsi dedicati alle maschere nel Veneto». «È nata così l’idea di creare la “Scuola dei Mascherai d’Italia” che, in poco tempo, si sta affermando sempre più», continua Lorenzet, «tant’è che l’ultimo corso, che si è chiuso di recente, ha visto la partecipazione di scultori provenienti da varie parti del Veneto e da fuori regione. Nei corsi, dove insegno le tecniche della scultura e dell’intaglio, collaborano con me Gianluca De Nard, per la preparazione del materiale (solitamente cirmolo e di tiglio), e l’artista Sara Andrich per la colorazione delle maschere».

La proposta di Lorenzet di istituire il nuovo percorso formativo parte da lontano: «Su richiesta di Gianni Secco, noto ai più per essere stato componente con Fornasier dei “Belumat”, collaborai alla riproduzione di una decina di maschere che fanno parte di un’interessante e importante collana e che sono sintesi dello spirito della maschere», precisa Lorenzet. La tradizione, tra l’altro, è rimasta viva nella provincia, dove le maschere di legno rappresentano un elemento distintivo e peculiare, come attestato dalla Rassegna dei volti lignei dei carnevali di montagna di Fornesighe. (m.r.)

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