Scrutatori in attesa del compenso

Lo Stato non ha ancora pagato il lavoro ai seggi, mai un ritardo così

BELLUNO. Sono passati 45 giorni dalle elezioni politiche, ma l’attesa di un governo non è l’unica ad essere vana. Tra chi aspetta ci sono anche scrutatori, segretari e presidenti di seggio che per tre giorni sono stati “rinchiusi” a garantire il diritto dovere di voto degli italiani. Solo a Belluno si tratta di quasi 200 persone (oltre 1.400 in provincia) che non hanno ancora ricevuto il compenso per il loro lavoro, circa 145 euro a testa, una cifra importante per tempi come questi. Ma forse è proprio la crisi ad aver rallentato la reazione dello Stato che quest’anno, mai come in passato, è in ritardo con i pagamenti. I più esperti ricordano che lo scorso anno si registrò il record negativo: un mese di attesa, mentre in passato il tempo massimo era di due settimane. Negli ultimi anni sono i comuni ad avvisare gli scrutatori che i soldi sono arrivati da Roma e possono essere ritirati da Unicredit (tesoriere nel caso di Belluno città), mentre in anni di maggior serenità nei conti pubblici era la stessa banca ad aprire uno sportello apposito per liquidare gli scrutatori, con tempi non superiori alle due settimane. Quest’anno, nonostante sia trascorso il triplo del tempo, nessuno ha ancora ricevuto notizie.

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