Scope e secchi per la fuliggine «Tanti i danni»
FALCADE. Una corsa dalla pianura. Mentre in montagna stava bruciando la casa. Una telefonata da parte dell’amministratore Livio Dell’Osbel ha mobilitato tutti i condòmini di Casa Stella. In diversi hanno dovuto anticipare il loro arrivo a Falcade, di fronte a un incendio che ha reso inagibili i tre appartamenti sotto il tetto del numero 120 di Corso Roma, ma soprattutto dovrebbe aver compromesso il tetto. Ci vogliono scope e secchi d’acqua per cercare di cancellare le pesanti tracce della fuliggine piovuta come neve color inchiostro.
«Noi non abbiamo avuto conseguenze pesanti», sorride a denti stretti una donna della pedemontana padovana, «almeno dirette. Però non potevamo non preoccuparci e siamo saliti immediatamente in macchina. Queste sono tutte seconde case, frutto di una vita di sacrifici e sono anche di un notevole pregio. Siamo molto dispiaciuti per quello che è successo e chissà che i danni siano ragionevoli».
Non era ancora l’una di notte, ma a quell’ora gran parte di Falcade era sotto le coperte, dopo una passeggiata in centro o un gelato. Improvvisamente l’inferno: «Siamo stati svegliati dall’arrivo di parecchi mezzi dei vigili del fuoco», racconta una donna, all’interno della pasticceria La Perla, «abbiamo cercato di capire cosa fosse successo, scoprendo che era scoppiato questo grave incendio, proprio qui dietro. So che i pompieri hanno lavorato a lungo, per domare le fiamme e solo al mattino ne hanno avuto definitivamente ragione. In quelle case, abitano esclusivamente dei turisti: speriamo che i danni siano contenuti». (g.s.)
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