Scola: «Mascherine lasciate sulle panche e richieste bizzarre»

CIBIANA

Si può salire in un rifugio, dopo aver scarpinato due ore e mezza, e chiedere un caffè da dividere in quattro? Certo che sì. Lo testimonia Giorgio Scola, gestore del rifugio Dolomites ai 2180 metri del monte Rite. È l’unico rifugio aperto tutto l’anno. D’estate ci sono le navette. Da settembre a maggio i sette chilometri bisogna farseli a piedi, o con la motoslitta. «Anche ieri grandi presenze», certifica il gestore, «Ma non so se ringraziare sempre il cielo. Le disavventure sono quotidiane. Arrivano persone a volte troppo stressate, non tanto per la fatica, quanto per la settimana di semiparalisi. Alcune sono davvero schizzate, vogliono tutto e subito, pretendono di essere servite come in un ristorante di città. Portano la mascherina, ma quando se ne vanno l’abbandonano sulle panche o sui tavoli».

A volte accadono episodi poco piacevoli: «Anch’io ho dovuto rivolgermi ai carabinieri. So di numerosi altri colleghi, che sono stati costretti a farlo. Mi spiegano che tanti escursionisti si fiondano in quota per scaricare la tensione accumulata, ma noi non siamo psicologi, neanche psichiatri, neppure analisti».

A parte questi aspetti, Scola ammette che, «accontentandosi», vale la pena tenere aperti i rifugi, dove è possibile, perché non solo la pandemia, ma soprattutto i cambiamenti climatici stanno riportando la gente all’aria aperta, in quota soprattutto. Per il momento le prenotazioni riguardano il ristoro. «La maggior parte di chi arriva qui sa che cosa può offrire l'alta montagna, quindi si comporta di conseguenza. Ma l’altro giorno mi sono trovato con quattro avventori che hanno ordinato un caffè. Pretendevano, però, che gli portassi loro quattro tazzine. Hanno insistito per farsi un solo caffè. Io, di rimando, ho proposto: se ci sono problemi vi regalo gli altri tre caffè. Accadono cose che non capisco. Il Covid dà anche alla testa?».

Il rifugio dispone anche di camere, ma le persone la sera preferiscono rientrare. La cima del Rite è un balcone dal panorama paradisiaco. Soprattutto con la neve: «Le prenotazioni, per quest’inverno, non mancano, ma siamo tutti in ansia per capire come andrà a finire con il coprifuoco o il lockdown».

Il Dolomites continuerà a tenere aperto tutti i giorni, qualsiasi sia il tempo. Nei giorni scorsi, è stato il set di un film tedesco. —





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