Sbloccati in parte i fondi per Arabba Fodom Turismo

Era tutto fermo da un anno in seguito ad una segnalazione in Procura con la quale un operatore contesta l’utilizzo dei soldi della tassa di soggiorno



Boccata d’ossigeno per l’associazione turistica Arabba Fodom Turismo: il Comune sblocca 108 mila euro della tassa di soggiorno. Soddisfatto il presidente Manuel Roncat: «È la dimostrazione che abbiamo sempre operato correttamente». Il contributo, in tutto circa 200 mila euro annui, era stato congelato quasi un anno fa a seguito della segnalazione da parte di un operatore turistico del posto, nella quale si contestavano i criteri con i quali venivano usati questi fondi.

Soldi derivanti dalla tassa di soggiorno che, aveva ricordato lo stesso presidente dell’Aft Manuel Roncat, vengono destinati alla gestione dell’ufficio turistico di Arabba e per la promozione turistica, per i quali il Comune ha stipulato tanto di convenzione con l’associazione turistica. La segnalazione inoltrata in Procura aveva fatto scattare ben due controlli da parte della Guardia di Finanza negli uffici dell’Aft, controlli sui quali lo stesso Roncat si era detto comunque: «Fiducioso, in quanto abbiamo operato alla luce del sole». Dopo quasi un anno di congelamento dei finanziamenti, provvedimento che ha costretto l’Aft a ridurre l’attività e ad annullare molte iniziative come il previsto concerto di fine anno in piazza ad Arabba, il Comune ha riaperto di nuovo i cordoni della borsa, sbloccando 108 mila dei 200 mila euro fermi nelle casse comunali, destinati a coprire costi relativi al 2018.

Nello specifico si parla di 20 mila 740 euro per l’ufficio stampa, 29 mila 433 per attività i marketing con il Dolomiti Superski, 9 mila 355 per gli eventi invernali, 16 mila per le manifestazioni estive, 1, 770 euro per il sito web, 5 mila 230 euro per depliants a disposizione dell’ufficio turistico e 25 mila euro per public relations e marketing.

«Questa delibera», spiega Roncat tirando un sospiro di sollievo, «è stata voluta fortemente dall’amministrazione comunale ed in particolare dal sindaco Grones e dalla consigliera con delega al turismo Michela Lezuo. Una presa di posizione chiara e decisa. Ora però attendiamo l’accreditamento. Già per i fondi del 2017 abbiamo dovuto attendere un anno dopo la delibera». Si tratta di capire se la decisione della giunta sia il segnale che la questione si avvia a soluzione. «Di certo questo conferma che non abbiamo commesso alcun reato e che non lavoriamo a scopo di lucro. Ciò che noi chiediamo è solamente un contributo per coprire i costi della promozione turistica che va a favore di tutta la vallata. Tutto questo ha creato un clima di confusione. Noi chiediamo chiarezza al Comune. Non vogliamo a tutti i costi i soldi della tassa di soggiorno. Ma che quei soldi vengano investiti per la promozione turistica. Se non lo facciamo noi dovrà farlo il Comune. Intanto tutta questa vicenda ha causato solo il blocco dell’attività per quasi un anno, con un danno per tutti». —



Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi