Sappada, il turismo tiene testa alla crisi

Fabrizio Piller Roner: «Il ritiro del Torino e SappaMukki un ottimo traino. In sofferenza invece le attività commerciali»
Di Stefano Vietina

SAPPADA. Tiene il turismo a Sappada, grazie al Torino calcio ed a Sappamukki. «I primi risultati di questa estate, in effetti, sono in linea con il 2011 per quanto riguarda alberghi, affittacamere e rifugi», spiega Fabrizio Piller Roner, presidente del Consorzio di promozione turistica Comelico Sappada, «soffrono invece le attività commerciali perché la bella stagione ha favorito le passeggiare, rispetto allo shopping. Ed anche perché la crisi economica si fa sentire soprattutto nel settore degli acquisti: nell'abbigliamento, ad esempio, qui da noi c'è chi ha segnato anche un 30% in meno».

Il Consorzio rappresenta circa 200 aderenti, fra alberghi, ristoranti, negozi ed attività commerciali, artigiani, affittacamere ed appartamenti, con quote di iscrizione diversificate per categorie, ed all'interno di esse per dimensione. Svolge soprattutto un ruolo di informazione e di promozione.

«Ed abbiamo anche intensificato le nostre attività», sottolinea il presidente, « per sopperire ai tagli subiti dallo Iat da parte della Regione Veneto, circa un 30% in meno rispetto ai trasferimenti del passato».

Ma torniamo alla stagione estiva, come è andata?

«A macchia di leopardo, come dicevo, c'è chi tiene e c'è chi soffre. Ma nel complesso non ci possiamo lamentare, visto il quadro generale. Sappada resta una delle mete preferite della nostra regione, ma ci siamo accorti che il turista, oggi più di una volta, ha bisogno di motivazioni per muoversi».

Come seguire la propria squadra del cuore?

«Certo, il Torino è un buon traino: lo abbiamo riscontrato lo scorso anno e ne abbiamo avuto conferma questo luglio. Ha una bella tifoseria, molto attaccata ai colori sociali, tradizionale, fedele, composta da gente di una certa età, disposta anche a un soggiorno di una decina di giorni. E con discreta capacità di spesa».

Confermerete i granata anche per il 2013?

«Stiamo lavorando su questo progetto, ci piacerebbe».

Quanto vi costa?

«Nel complesso 80.000 euro, reperiti grazie al concorso di varie attività commerciali. Un investimento consistente, ma che ci consente di salvare il mese di luglio. Da qualche anno le vacanze proseguono fino a settembre, ma partono un po' più lentamente, anche a causa del tempo che a luglio non sempre è buono».

E per SappaMukki avete invece fatto il pieno?

«Sì, a conferma di quanto dicevo. Non si trovava un posto libero la sera del sabato ed è stata una piacevole conferma. Il turista oggi ha bisogno di un richiamo per venire in montagna, deve essere attratto da qualche iniziativa. Noi puntiamo su eventi legati a tradizione, artigianato, feste».

Si passa da Borgate in festa al ritorno delle mucche dal pascolo, alle iniziative legate alla scultura, alle tre settimane del carnevale, alle manifestazioni sportive. Buono l'apporto estivo dei rifugi: il “2000”, raggiungibile con la seggiovia, ma anche Sorgenti del Piave e Calvi, più adatti ai camminatori. E per Natale si pensa a lanciare i mercatini con prodotti tipici.

«Poi punteremo su Nevelandia, sugli impianti di monte Siera, Pian dei Nidi, Pista nera, Sappada 2000, Campetti. Replicando magari l'apertura già dall'Immacolata, per recuperare i due giorni che quest'anno si perdono, sul 2011-2012, con le vacanze natalizie che chiuderanno giusto il 6 gennaio».

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