Sant’Antonio Tortal, l’apprendimento è “cooperativo”

TRICHIANA. “Cooperative learning”, cioè lezioni cooperative. Alla scuola primaria di Sant’Antonio Tortal, non più la classica ora, con l’insegnante dietro la cattedra e gli alunni ai banchi, ma gruppi che imparano insieme e collaborano per raggiungere obiettivi comuni. In questo metodo, il protagonista è, appunto, lo studente: «È un progetto avviato tre anni fa, che coinvolge tutte le classi e serve a favorire le relazioni e i rapporti di scambio delle informazioni tra gli alunni», spiega l’insegnante Giovanna Adelaide Salvini, «gruppi di lavoro, nei quali i ragazzi collaborano, cercando di migliorare l'approccio agli argomenti e quindi imparare prima e meglio».
È lo spirito di squadra, che aiuta e responsabilizza tutti, come all’interno di uno spogliatoio affiatato: «Il successo di ognuno porta migliori risultati a tutti, questa è la chiave. Ciascuno prova a dare il massimo e ad aiutare gli altri, per una buona riuscita sia individuale che collettiva».
Il discorso vale per tutte le materie, dall’aritmetica alla geografia, passandro per la storia: «Progettiamo questo tipo di lezioni per tutte le discipline e le condividiamo con tutto la scuola che fa capo all’Istituto comprensivo di Trichiana. Ed è ormai talmente radicato ché ormai gli alunni sanno come fare in tutti i passaggi: dall’organizzazione alla suddivisione del lavoro e fino all’autovalutazione finale. Sta diventando un’abitudine quotidiana».
Chi è abituato alle lezioni tradizionali può consultare alcuni lavori svolti dalle varie classi, agganciando il sito internet www..comprensivoditrichiana.blogspot.com, nella sezione quaderno di appunti. Tra una pagina e l’altra ci possono essere delle sorprese interessanti: «I docenti si sono accorti che con il cooperative learning si ottengono dei risultati positivi, in vari ambiti: «Migliorano le valutazioni, si sviluppano maggiori competenze sociali e relazioni positive, accanto al rispetto reciproco»
Possibile che non ci siano controindicazioni? E che effetti ci sono sugli insegnanti? «Vediamo un maggiore benessere psicologico, perché il successo mantiene alta l’ autostima. E da parte dei docenti una maggiore conoscenza delle caratteristiche personali degli alunni attraverso l'osservazione dei gruppi de della classe. Siamo entusiasti di questo percorso».
(g.s.)
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi