San Vito ha venduto per 87 mila euro il gatto delle nevi

Fiori: «Ceduto a malincuore ma non potevamo fare altro» La vicenda aveva causato le dimissioni di De Vido

SAN VITO. Venduto il gatto delle nevi che serviva per battere la pista di fondo alla Graes. Il battipista era stato acquistato dall'ex amministrazione, guidata da Gianpietro De Vido, nel 2006, con un investimento di 130 mila euro. Ora l'amministrazione di Andrea Fiori lo ha venduto ad una ditta altoatesina per 87 mila euro.

«Abbiamo ceduto il gatto a malincuore», spiega Fiori, «e abbiamo provato a tenerlo fino all'ultimo. È da una anno che cerchiamo le soluzioni per poterlo tenere. Il mezzo prima era stato dato alla Gescom; con la chiusura della partecipata, prevista per legge, il Comune si è dovuto accollare tutte le spese della società e visti i nuovi tagli e le risorse che il Governo ci toglie abbiamo dovuto venderlo. Una scelta presa a malincuore, che mi è costata le dimissioni dell'assessore ai Lavori pubblici Stefano De Vido che non era d'accordo sulla vendita. Non siamo contenti di averlo dovuto vendere», ammette Fiori, «ma non potevano fare altrimenti. Il mezzo dal 2006 aveva accumulato 200 ore di lavoro. Facendo anche un conto della serva, si capisce che veniva sfruttato poco, e qualsiasi società privata lo avrebbe ceduto ben prima. Purtroppo poi nella zona della Graes non c'è la possibilità di un innevamento artificiale e quindi la pista dello sci nordico è legata alla neve naturale. Quando la neve lo permetteva il tracciato in questi anni è sempre restato aperto, e lo sarà anche questo inverno. Se nevicherà ancora, come è previsto, abbiamo preso un accordo con la Cooperativa Cadore, che ha un gatto in comodato d'uso dalla Comunità montana, e verrà a battere l'anello di pista che sarà adibito alle scuole di nordico, ed a tutti gli appassionati. Abbiamo provato a rimandare la vendita fino all'ultimo, ma considerando anche che il Comune non può trasferire soldi alla Gescom, non avevamo alternative».

«Per come siamo messi con i conti, per i continui tagli al bilancio, gli ultimi dei quali ci sono stati comunicati poche settimane fa e quindi non si potevano nemmeno prevedere», conclude Fiori, «vendere il gatto e garantire comunque la possibilità di sciare se nevica è stata la scelta migliore, che comunque mi è costata tanto, perché perdere De Vido, che si è dimesso perché appunto non accettava questa scelta, per me è stata una grave perdita, in quanto lavorava alacremente per il paese. Avrei preferito tenere il mio prezioso assessore, tenere il gatto e avere le casse comunali piene di soldi da investire nel paese: purtroppo la realtà è ben diversa. La politica del Governo costringe i sindaci a tagliare anche sui servizi ai cittadini, lo dico da mesi, e questi sono i fatti concreti che seguono alle scelte romane».

Alessandra Segafreddo

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