Sala slot vicina al bancomat, il Comune di Belluno vince in appello

Dopo che il Tar aveva dato ragione alla società la sentenza è stata ribaltata.  Il locale dovrà rimanere chiuso fino a quando la distanza non sarà rispettata

BELLUNO

Sale slot e bancomat lontani. Non meno di 300 metri. Il Consiglio di Stato ha dato ragione al Comune di Belluno, che aveva appellato una sentenza del Tar Veneto favorevole all’apertura della sala da gioco in via Vittorio Veneto, nella zona della Veneggia. Il Tribunale amministrativo regionale aveva annullato uno degli articoli del regolamento comunale, quello che disciplinava la distanza tra lo sportello automatico e il locale pubblico, ma il provvedimento è stato ribaltato, su istanza presentata dall’avvocato Gabriele Bicego del foro di Padova, che rappresentava l’amministrazione comunale nel secondo grado di giudizio contro la Allstar srl.

Nella sentenza si legge che il Consiglio di Stato «definitivamente pronunciando sull’appello, come in epigrafe proposto, lo accoglie e, per l’effetto, in riforma della sentenza appellata, respinge il ricorso di primo grado. Condanna la società appellata al pagamento delle spese di giudizio, che sono determinate in complessivi euro 2. 000».

In pratica, cosa sta a significare e ora che succederà? «Il Consiglio di Stato ha confermato la validità del regolamento emanato a suo tempo dal Comune di Belluno», sottolinea l’avvocato Bicego, «è pienamente legittimo e prevede che non possano esserci meno di 300 metri di distanza. L’effetto principale è che quella sala da gioco non è autorizzata a riaprire. Dovrà rimanere chiusa fino a quando questa disposizione non sarà rispettata».

In via Vittorio Veneto pare molto difficile rispettare questa disposizione, con tutte le banche che ci sono: «Fino a quando ci sarà uno sportello nelle vicinanze, non ci sarà verso di poter riaprire. So che in zona c’è questa situazione e so anche che, nelle vicinanze, c’è una sala della stessa società».

Il sindaco Jacopo Massaro ha accolto la notizia con grande soddisfazione: «Siamo indubbiamente soddisfatti di questa sentenza, che conferma quanto abbiamo sempre sostenuto. Abbiamo sempre considerato i bancomat come un punto sensibile al pari delle scuole, delle chiese e delle strutture sanitarie, per una questione di salute pubblica: per questo, ci fa molto piacere che il Consiglio di Stato abbia rilevato come la distanza minima prevista sia “un ulteriore mezzo per evitare che l’occasione del prelievo sia facilmente colta dal soggetto ludopatico per continuare o aggravare la sua condizione sociale, personale e patologica”, parlando anche di “finalità di carattere socio-sanitario e attinenti al governo del territorio”».

Belluno sta collaborando con altre realtà: «Proprio in questo senso va infatti anche la collaborazione che portiamo avanti da mesi con i comuni dell’Alpago, della Valbelluna e del Feltrino per l’unificazione degli orari di apertura delle sale slot, che consenta di limitare gli spostamenti dei giocatori “pendolari”». –


 

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