Safilo, arrivano i primi stipendi con il contratto di solidarietà

LONGARONE. Sono arrivati i primi stipendi alla Safilo, dopo l’avvio dei contratti di solidarietà. Si tratta dell’80% di quanto i lavoratori percepivano prima.
Si è parlato anche di questo, ieri nelle assemblee sindacali allo stabilimento, dove si è fatto il punto delle criticità delle prime sei settimane di contratto di solidarietà. «Già in questi giorni i dipendenti hanno potuto ricevere il primo stipendio, che ha visto una riduzione del 20% rispetto a quello normale. I lavoratori stanno lavorando con una discreta serenità», precisa Giuseppe Colferai della Filctem Cgil.
Ma si è parlato anche di turnistica e di orari di lavoro: «Abbiamo illustrato ai lavoratori come verranno gestite le fluttuazioni della produzione. A metà di ogni mese l'azienda convocherà le rsu per comunicare eventuali modifiche sull'impianto dell’orario. Ogni mercoledì nelle bacheche delle aree produttivi sarà esposto l'orario della settimana successiva, anche se resta la possibilità che in casi eccezionali l’azienda possa comunicare le modifiche anche 48 ore prima. Cerchiamo un equilibrio tra le esigenze dell'azienda e quelle dei dipendenti», dice Nicola Brancher, della Femca Cisl.
Mentre dal primo gennaio 2013, non ci sarà più il marchio Armani, l’azienda sta portando a Longarone alcune lavorazioni in capo a terzisti mettendo in sofferenza questi ultimi. Procedono gli investimenti sulla galvanica e alcune lavorazioni prima all’estero si stanno facendo nel Bellunese. Entro la fine del mese i sindacati vorrebbero però incontrare gli amministratori locali per discutere l’organizzazione del trasporto qualora ci fossero periodi di maggior produzione.
Intanto, domani si voterà domani a Belluno la piattaforma nazionale del contratto collettivo dell’occhialeria che sarà poi consegnato all’Anfao. L’assemblea nazionale si riunirà alle 10 nlla sala Luciani del Centro Giovanni XXIII di piazza Piloni e a detta dei sindacati di categoria si tratterà di un documento innovativo. «Rispetto alle ultime due tornate contrattuali, questo contratto prevede l'autonomia del tavolo, non saremo più uniti al tessile», precisa Giuseppe Colferai della Filctem Cgil. «Diversi saranno anche i punti qualificanti a partire dalla riforma dell'inquadramento, inoltre si darà valore al lavoro del dipendente, a quello che fa, alla sua disponibilità lavorativa. È un contratto molto positivo». Dello stesso parere anche Brancher. «Nel corso delle assemblee fatte in queste settimane con tutti i lavoratori del comparto, sono emerse delle richieste che oggi pomeriggio vedremo di introdurre nell’impianto della piattaforma che sarà votata domani. Questa parte da una richiesta di maggior coinvolgimento del lavoratori nelle scelte strategiche aziendali per affrontare i problemi prima che si ripresentino».
Paola Dall’Anese
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi