Safilo, 505 euro nella busta paga come anticipo del premio

L’azienda e le sigle regionali di categoria hanno sottoscritto a Padova una prima bozza d’intesa Gli ottocento lavoratori di Longarone avranno la somma accreditata con lo stipendio di agosto

LONGARONE. Prima di sedersi al tavolo delle trattative per la discussione del premio integrativo aziendale, relativo al 2015, alla Safilo i sindacati di categoria di Cgil, Cisl ed Uil hanno chiesto e già ottenuto che, nella busta paga del mese di agosto, sia pagato un anticipo di 505 euro.

L’accordo è stato già firmato giovedì, nella sede centrale di Safilo a Padova, dai tre segretari regionali del settore. Ossia da Stefano Facin, della Filctem-Cgil, Mario Siviero, della Femca-Cisl e Giannino Rizzo, della Uilta-Uil.

«Naturalmente i 505 euro annui rappresentano solo un acconto del premio di risultato 2015 all’interno di un’azienda, quotata in Borsa, che, dopo l’uscita di scena dei Tabacchi ed oggi di proprietà del fondo olandese Hall, che ha superato le difficoltà vissute tra il 2009 ed il 2012 ed oggi naviga in buone acque», spiega il veneziano Facin. «Alla fine delle trattative dovremo portare a casa altri 500-700 euro, che in totale faranno 1000-1200 euro, in base ai parametri relativi alla qualità del prodotto ed all’efficienza».

I 505 euro già “conquistati” andranno nelle tasche di tutti i 2800 dipendenti, dei quali il 70% è al femminile. «Ossia ai 1000 lavoratori della sede di Padova, ai 700 colleghi di Santa Maria di Sala (Venezia), agli 800 di Longarone ed anche a quelli di Martignacco ( Udine).

Ma, in questi giorni, la Safilo balza agli onori della cronaca per una vicenda sindacale, avvenuta alla fine del rinnovo delle Rsu all’interno del quartiere generale di Padova, dove la Cisl ha ottenuto 8 delegati, la Cgil 5 e la Uil 2. In pratica la Filctem Cgil di Padova, rappresentata da Marco Galtarossa e Barbara Schiavo, ha inoltrato un secondo ricorso, dopo essersi rivolta al Comitato dei garanti presso la Direzione territoriale del lavoro, direttamente al ministro del Lavoro, Federica Guidi, chiedendo l’annullamento delle elezioni.

«Durante il rinnovo delle Rsu, su 1000 lavoratori, hanno votato 372 persone», sottolinea Galtarossa. «Come mai, invece, al momento dello spoglio, le schede scrutinate sono risultate 391 ed il giorno successive sono calate a 377? Dopo che la commissione elettorale ci ha comunicato che si sarebbe trattato di una svista, ci siamo rivolti al locale Comitato dei garanti, dove c’è anche un rappresentante della Confindustria. Come mai un così importante organo dello Stato se n’è lavato le mani, come fece Ponzio Pilato? Chiediamo chiarezza politica ed invochiamo il rispetto della democrazia. Le elezioni per il rinnovo delle Rsu vanno annullate e vanno rifatte subito».

Felice Paduano

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