Rustico va a fuoco a Lamon, si sospetta il dolo

A Ronche un incendio distrugge un deposito di attrezzi e casette per le api. Non c’era corrente elettrica nel locale

LAMON. Rustico a fuoco a Ronche: si sospetta il dolo benchè non si trascuri l’ipotesi che siano state lasciate delle braci all’interno per produrre il fumo da usare per trattare le api. Le fiamme hanno divorato uno stabile adibito al ricovero di attrezzi agricoli e altro materiale per la cura delle api, il giardinaggio e il lavoro della terra.

Ieri mattina intorno alle 11.15, la frazione di Ronche è stata colta di sorpresa dall’insolito quanto furioso evento. Un incendio sospetto secondo le prime ricostruzioni di vigili del fuoco e carabinieri, intervenuti rapidamente. Il rustico, infatti, non era alimentato dall’elettricità e non c’erano mezzi agricoli che potessero innescare l’incendio, anche per un banalissimo corto circuito: difficile pensare a un evento accidentale quindi.

All’interno della struttura veniva conservato materiale apistico da parte di Paolo Facchin, 60 anni, infermiere che coltiva l’hobby dell’allevamento delle api. La proprietaria della struttura è sua madre, Oliva Faoro, ottantenne.

È andato tutto distrutto: una decina gli alveari inutilizzabili, poi attrezzi da giardinaggio, rastrelli, vanghe, badili, forche, tutta attrezzatura per lavori nei campi. Gli alveari erano stati collocati nella struttura realizzata sia in cemento che in legno, in attesa di ospitare le api, che attualmente stanno sciamando in mezzo ai prati.

Le fiamme hanno ben presto aggredito la struttura in legno e intaccato e poi distrutto tutto il materiale che era stato stipato in quei sei metri per sei metri circa di area coperta.

Si è salvato il seminterrato, che è in cemento armato, con uno scantinato dove era stato stipato altro materiale. Dopo lo spegnimento e l’opera di smassamento dei vigili del fuoco, del rustico restavano solamente i pilastri esterni in blocchi di cemento.

L’incendio non ha messo in pericolo altri edifici, visto che le case distano una ventina di metri dal luogo, situato a Ronche, a una decina di metri dalla strada per Arina.

I vigili del fuoco di Feltre sono arrivati in forze con dieci uomini per tre squadre, due del distaccamento di permanenti e una dei vigili del fuoco volontari di Feltre: il 95 per cento delle parti in legno era pressocchè incenerito. Le fiamme erano già alte quando è arrivato l’allarme per i soccorsi, lanciato da un cugino di Facchin, Ruggero Faoro, 42enne che abita poco distante dal rustico. Era infatti difficile avvicinarsi e affrontare lingue alte di fuoco con un semplice tubo dell’acqua.

Le fiamme hanno avuto terreno facile nel legno della struttura, avvolgendola completamente in poco tempo.

Ora i vigili del fuoco e i carabinieri stanno passando al vaglio varie ipotesi per ricostruire la vicenda: non pare siano stati ritrovati eventuali inneschi, nè sarebbero state viste allontanarsi persone sospette.

Cristina Contento

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