«Rubavo per sfamare i tre figli» il marocchino patteggia la pena

SOSPIROLO
Confessa e patteggia. Dice di aver perso il lavoro, Brahim El Aabbassi: per dare qualcosa da mangiare ai suoi tre figli, ha tentato di rubare batterie esauste e rame all’ecocentro di Sospirolo. Nella direttissima di ieri mattina in tribunale, il 43enne marocchino ha patteggiato otto mesi di reclusione per tentato furto aggravato, con pena non sospesa e la misura cautelare dell’obbligo di dimora nelle ore notturne a Giavera del Montello. Vive con la famiglia nel Comune della provincia di Treviso, dove è tornato nel primo pomeriggio, dopo aver lasciato la cella del carcere di Baldenich.
Il suo difensore d’ufficio Eliana Mezzacasa aveva concordato la pena con il pubblico ministero Roberta Gallego; il giudice Enrica Marson l’ha applicata, senza concedere la sospensione condizionale, per via dei precedenti penali dello stesso genere e disponendo anche il divieto di uscire di casa dopo una certa ora. Durante l’udienza, sono stati ascoltati uno dei due carabinieri della stazione di Sedico che avevano provveduto all’arresto e il vicesindaco sospirolese Rudy Vallet, perché il Comune dei Monti del Sole è parte offesa. C’erano già stati dei tentativi o dei furti consumati e la struttura di Sospirolo era e rimane sottoposta a un’attenzione particolare da parte delle forze di polizia. Le amministrazioni comunali riciclano e vendono questo tipo di rifiuto, anche per cercare di abbattere i costi di gestione.
Secondo la ricostruzione dei militari, domenica sera tra le 21 e le 21.30 El Aabbassi ha parcheggiato la macchina all’esterno e ha forzato il lucchetto del cancello con un cacciavite. Si è introdotto nella discarica e ha puntato ai cassoni della raccolta di materiale ferroso e a quello delle batterie esauste, raccolte in una specie di container chiuso a chiave e da scassinare a sua volta. L’obiettivo era raccogliere materiale elettrico e metallico e ne stava portando via per un valore complessivo sui 250 euro, dal quale ne avrebbe ricavati una quarantina sul mercato illegale. I carabinieri l’hanno intercettato e arrestato in flagranza di reato.
Sono scattate le manette e, dopo l’identificazione, l’uomo è stato portato nella casa circondariale, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Brahim El Aabbassi è un cittadino marocchino, che si trova in Italia da regolare e in passato aveva lavorato nel campo dell’edilizia come muratore. Nella sua confessione, ha spiegato di non avere più un’occupazione e di trovarsi nella necessità di sfamare in qualche maniera i suoi familiari. A palazzo di giustizia, ieri c’erano la moglie con il velo islamico, una bambina piccolissima , un ragazzo e una donna, che parla italiano. —
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