Rogo di Frassenè, aperta una raccolta fondi per le famiglie colpite
Voltago, il parroco don Del Favero e il sindaco Schena lanciano assieme l’iniziativa solidale. Donazioni sul conto della parrocchia
A poche ore dall’incendio che ha colpito la frazione di Frassenè di Voltago, parrocchia e Comune hanno avviato congiuntamente una raccolta fondi per aiutare la famiglia più colpita, che si è vista dichiarare inagibile la propria abitazione. L’iniziativa l’hanno lanciata assieme il parroco della frazione, don Fabiano Del Favero, e il sindaco Giuseppe Schena.
In seguito al violento incendio scoppiato nella notte tra venerdì 3 gennaio e ieri, spiegano parroco e sindaco, «alcune famiglie hanno subito ingenti danni alle loro abitazioni. In particolare, fra esse, una famiglia di compaesani residenti si è vista dichiarare inagibile la propria abitazione dalle competenti autorità. La comunità intera vuole farsi loro accanto per l’acquisto di beni di necessità mediante canali ufficiali e trasparenti La parrocchia e l’amministrazione comunale intendono manifestare sentimenti di sincera riconoscenza a tutti coloro che - anche mediante la presenza associativa - in qualsiasi modo sono intervenuti in modo repentino, così da arginare il fenomeno il più possibile».
Don Del Favero e il sindaco Schena non mancano di esprimere gratitudine «in modo particolare ai compaesani, che con dedizione e generosità si sono affiancati alle intervenute e fondamentali figure professionali, dando un segno commovente di comunità nel senso più profondo del termine».
Via libera dunque alla raccolta di fondi per far fronte alle prime necessità di chi è stato colpito dall’incendio. È stata individuata la disponibilità del conto corrente della parrocchia per raccogliere le offerte, della cui gestione si occuperà don Del Favero.
Il conto corrente bancario è quello aperto alla Cassa rurale di Fassa, Primiero e Belluno - filiale di Agordo, con Iban IT 60 S 08140 60980 000006162000. Le donazioni andranno indicate con la causale: “Pro famiglie di Frassenè”.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
