Rogo dell’hotel Aurine, slitta la sentenza

GOSALDO. È stato rinviato al 3 dicembre il processo che vede quattro persone alla sbarra per l’incendio doloso dell’albergo Aurine di Gosaldo, avvenuto 5 anni fa. Si tratta di Giuseppe Patricelli, 55 anni, Vincenzo Matera, 63, Ciro Ruffo, 63, e Cosimo Damiano Ragione, 51. Per l'accusa avrebbero intenzionalmente appiccato il fuoco alla struttura per riscuotere i soldi dell'assicurazione. Per questo devono rispondere dell'accusa di «incendio con pericolo per la pubblica incolumità volto alla truffa assicurativa». Gli imputati, tutti originari del Sud Italia, ma residenti tra le province di Treviso, Belluno e Udine, arrestati dai carabinieri nell'aprile del 2008, farebbero parte, secondo l'accusa, di un sodalizio criminale che, agendo attraverso false società intestate a prestanomi, acquistava vecchi immobili e dopo averli assicurati, li distruggeva per incassare il cospicuo risarcimento. Una banda molto esperta, che, secondo gli investigatori, stava preparando altre tre azioni criminose, dopo aver acquistato immobili sparsi nel Nord Est. Un maresciallo dei carabinieri ha riferito in aula di un'intercettazione ambientale in carcere tra Giuseppe Patricelli ed il figlio Domenico. Quest'ultimo, riferendosi al fatto che una dipendente dell'albergo aveva visto alcuni imputati con taniche piene di benzina, qualche giorno prima dell'incendio, diceva al padre: "Queste cose non le dovete fare davanti ai testimoni". Ruffo fu intercettato mentre diceva ad una dipendente, senza stipendio da tre mesi: "Quando incasserò l'assicurazione, ti pagherò". Matera fu intercettato mentre con Patricelli quantificava il danno in 250.000 euro. E diceva: "Siamo in 5: sono 50.000 euro a testa".
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