Riunione a Pez per salvare la sagra

CESIOMAGGIORE. Ci sarà o meno l'edizione numero 46 della sagra di San Rocco a Pez? Il dilemma è sorto leggendo il foglietto degli avvisi parrocchiali della settimana e rilanciato attraverso il gruppo facebook Pez Rulez. Il parroco don Claudio Centa ha infatti convocato una riunione per venerdì alle 20 in canonica, invitando «vivamente tutti coloro che sono intenzionati a tenere in piedi questa importante iniziativa, anche chi fosse solo vagamente interessato. Al convocare questa riunione avevo pensato già in agosto». Un incontro decisivo.
Negli ultimi anni, quello che è tra gli appuntamenti più longevi delle sagre nel bellunese, ha già subito un ridimensionamento a livello di giorni organizzati. Prima durava una settimana abbondante. Ora si è ridotto a tre, massimo quattro appuntamenti. Il programma è abbastanza consolidato; si va dalla possibilità di cenare, con tanto di piatto tipico ogni sera, all'occasione di ballare in pista con la musica di un complesso ogni volta diverso. In più si è iniziato a pensare pure alla fascia d'età più giovane: oltre alla presenza fissa del palio delle frazioni, la scorsa estate è stato organizzato un partecipato schiuma party. Sarebbe di sicuro un peccato chiudere tutto, anche perché Pez per qualche giorno ha di sicuro un'interessante via vai di persone, utili anche per i locali esercizi commerciali. «È a questa riunione e non al bar che si manifesta la propria volontà», afferma nell'articolo il parroco, «quindi se in futuro qualcuno dovesse fare proposte o critiche non verranno prese in considerazione se la persona in questione non era presente alla riunione. Ho sentito persone che hanno voglia di ritirarsi perché stanche e ne rispetto la decisione, esprimendo gratitudine per il lavoro svolto sino a qui. Ho sentito anche persone piene di buona volontà, per le quali suona inconcepibile lasciare cadere questo momento di tre, quattro giorni che è il massimo momento di aggregativo del nostro paese».
Senza dimenticare poi quanto brutto sarebbe non utilizzare più le strutture presenti, quali il capannone, le cucine e in generale altri spazi che, con la sagra di San Rocco, tornano a vivere.
Gianluca Da Poian
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi