Ritardi e disservizi: un’ultima settimana da incubo
CALALZO. Si allunga di ora in ora la lista delle soppressioni di treni locali in partenza o arrivo in provincia, specialmente nella parte alta. Eloquente l'esperienza vissuta domenica scorsa dagli “aspiranti” viaggiatori del Calalzo-Padova, impossibilitati a lasciare la stazione cadorina: oltre una trentina di bambini e alcuni turisti stranieri hanno atteso invano il convoglio delle 13.13 che avrebbe dovuto ricondurli in laguna. In loro soccorso non è giunto nessun mezzo sostitutivo fino alle 17.23, quando il treno 11135 li ha portati nel capoluogo, da dove poco prima delle 20 hanno potuto ripartire per Venezia. Ad attenderli, alle 21.43, alla stazione veneziana, familiari e amici preoccupati per le molte ore di ritardo. Sorte condivisa, sempre domenica, dai pendolari del treno 11142, Padova-Belluno delle 18.13, annullato senza preavviso e senza sostituzione. Di poco più fortunati i viaggiatori che alle 5.22 di lunedì passato hanno visto cancellato il treno 11105, Belluno-Padova, e quello 5744, Belluno- Calalzo delle 11,55, sostituiti almeno da un bus. Appiedati tout court, invece, i passeggeri del Padova- Calalzo cancellato alle 15.34, sempre di lunedì, anche in questo caso senza che fosse stato predisposto un mezzo sostitutivo. Di fatto, la soppressione per guasto, domenica scorsa, del locomotore 11118 in partenza alle 11.32 da Padova per Calalzo ha creato un effetto domino che ha lasciato a piedi decine di passeggeri in attesa del treno 11131, Calalzo-Padova, delle 16,22. «Servizio soppresso senza bus sostitutivo» hanno sbottato le vittime del disservizio, appiedati alla stazione cadorina, deserta. «Neppure l'ombra di un ferroviere a soccorrerci» hanno raccontato i viaggiatori. Ad attivarsi in aiuto di due passeggeri russi già registrati sul volo di ritorno in programma da Roma è stata solo la biglietteria di Belluno, che in extremis ha fatto raggiungere loro la capitale. Insomma, una lista di disservizi che si allunga ogni giorno che passo, senza che nessuno per ora riesca a farci nulla. (v.d.)
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