Ristoratore bellunese mette in vendita un rene su Facebook: "E' per pagarmi i debiti"

Iniziativa disperata di Francesco Corte Metto, titolare di un ristorante in Cadore dichiarato fallito
PIEVE DI CADORE.
«Voglio vendere un rene per pagare i debiti contratti con una banca». Sono parole shock quelle usate da Francesco Corte Metto, conosciutissimo gestore del Ristorante “La Baja del lago” del Comune di Pieve di Cadore. In Cadore la crisi è molto dura, tanto da non lasciare anche agli imprenditori del turismo e non solo a quelli dell’industria e dell’artigianato, molte vie d’uscita.

 «Il giudice», dice Francesco Corte Metto per spiegare la sua decisione, «su richiesta della banca con la quale lavoro, ha dichiarata fallita la mia azienda. A causa di questo provvedimento lunedì chiuderà la mia attività e martedì sarò costretto a portare i libri in tribunale. Questa sera stessa», aggiunge, «quando tornerò a casa dal lavoro, metterò su Facebook l’offerta del rene al miglior offerente, con tutti i particolari necessari per contattarmi».

 
Lo sa che è illegale?

 «Lo so ma non ho altra alternativa. Lo faccio per pagare tutti i debiti, compresi i fornitori che sino ad ora mi hanno sostenuto, ma principalmente per la mia socia Sonia Da Col, che sarebbe la persona che subirebbe il danno maggiore».

 
A quanto ammonta il suo debito?

 «Attualmente ho un mutuo di 200.000 euro che sto pagando regolarmente, ed inoltre ho un debito di 90.000 euro, garantito dall’Union Fidi di Belluno, che è il debito che mi sta creando il problema: in tutto 290.000 euro. Sono soldi che sono stati spesi per l’arredamento, il lancio e per la gestione del locale. Nessun euro è stato speso in spese voluttuarie.

 Non abbiamo cambiato auto, non siamo andati in vacanza e anzi, lo scorso anno, quando ho chiuso per alcune settimane a causa della impraticabilità della strada di accesso, sia io che Sonia abbiamo trovato un lavoro da un’altra parte. Tempo fa, ho anche chiesto l’intervento della Commissione Antiusura, perchè ho l’impressione di rientrare tra gli aventi diritto.

 Non riesco a capire perchè, nonostante questa mia posizione, con la garanzia dell’Union Fidi, sia stata presentata la richiesta di fallimento».

 
Da cosa nascono tutte le sue difficoltà economiche di questi anni?

 «La società è formata da me, che sono socio di minoranza, e da Sonia Da Col, socia di maggioranza. Abbiamo rilevato la vecchia attività nel 2004 e rilanciata con il nuovo nome di “Baja del Lago” nel 2005, aprendola ai giovani e facendola diventare un punto di riferimento anche per la gioventù proveniente dalla pianura. Fino a un po’ di tempo fa tutto andava bene, anche se da sempre esiste il problema della strada che collega Sottocastello al mio locale attraverso al diga dell’Enel, che impedisce ai pullman di arrivare fino alla Baja del Lago».

 
Poi, cosa è successo?

 «Negli ultimi due anni, a causa della crisi generale, ed in particolare quella degli occhiali che in Cadore sta colpendo piuttosto duro, il lavoro è diminuito mettendo in crisi anche questa nostra attività».

 
Com’è iniziato il nuovo anno?

 «Direi bene, anche perchè se l’attività potesse continuare, sono sicuro che potrei fare una buona stagione, questo perchè ormai mi sono fatto un nome come ristorante e come punto di collegamento per varie attività sportive. La richiesta di fallimento è arrivata proprio quando iniziavo a vedere un miglioramento nella situazione generale».

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