Rischio radiologico congelato «L’Usl trovi le alternative»

Mario De Boni (Fp Cisl) mette sul tavolo delle soluzioni di altre aziende sanitarie  «Non è possibile che i dipendenti non siano informati e non abbiano benefit»
Reportage in the interventional neuroradiology service in Pasteur 2 Hospital, Nice, France. Treating a cerebral aneurysm through embolization. This en...
Reportage in the interventional neuroradiology service in Pasteur 2 Hospital, Nice, France. Treating a cerebral aneurysm through embolization. This en...

belluno

«Anche secondo noi l’Usl 1 sta gestendo male la questione dell’indennità radiologica agli operatori: il 1° aprile avevo già inviato una lettera alla azienda in cui segnalavo la problematica. Ma potrebbero trovare una soluzione che è già in uso in altre Usl».

Anche Mario De Boni, segretario Fp Cisl, si schiera sul fronte della denuncia sull’indennità radiologica non corrisposta agli operatori che sono esposti. «Altrove hanno trovato una mediazione», spiega: «Si è esposti al rischio radiologico sopra una soglia dello 0,4, sotto no. Facendo un esempio, se su una sala operatoria risulta che gli operatori hanno un valore di 0,2, di fatto sono sotto il limite, ma non è che prendono zero raggi. Allora altre realtà hanno contemperato la norma dicendo che non fanno riferimento al valore individuale ma ambientale. Cioè, se ho dieci persone che sono in quell’ambiente e tutti prendono 0,2, lo moltiplico per 10 e ho 2 di valore: di fatto ho un danno. Quindi nella Usl Marca Trevigiana per esempio, un anno pagano il rischio a 5 persone e l’anno dopo alle altre 5. Potrebbe essere una proposta da sottoporre anche qui ma i ragionamenti andavano fatti prima: ora non ci troveremmo davanti al silenzio assoluto e coi dipendenti senza beneficio».

Il 3 febbraio c’è stato un incontro fra sindacati e direzione Usl, continua De Boni: «La dottoressa Francesca Pietrobon (esperto qualificato in Usl 1), in base alle rilevazioni dei dosimetri e a tutto quanto effettuato, ci ha comunicato l’esposizione personale al rischio radiologico. L’esperto fa le rilevazioni e comunica quale è il personale esposto e quello non esposto. Il passaggio successivo doveva essere quello della costituzione (conferma in delibera 26 marzo) del nucleo aziendale di valutazione del rischio radiologico ed è a questa commissione che spetta, in base alle analisi fornite dall’esperto qualificato, deliberare i nominativi dei dipendenti che risultano esposti, e i benefici contrattuali» continua il sindacalista «la commissione dovrebbe anche contemperare la normativa con le esigenze dell’azienda. Ora però la commissione mi risulta che non abbia ancora comunicato chi sono i dipendenti esposti o non esposti, con il risultato che gli stessi si sono trovati a marzo senza il beneficio contrattuale. Non sono stati informati e continuano a operare le stesse attività di prima, non conoscendo la loro reale esposizione al rischio. Un problema che l’azienda doveva gestire a monte ma ad oggi non abbiamo avuto comunicazione né noi e nemmeno i lavoratori di questa cosa. È palese che sia stata mal gestita». —

Cri.Co.

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