Raccolta rifiuti, verso l’accordo tra il Comune e la Bellunum
BORGO VALBELLUNA
Avanti tutta sull’accordo tra l’Amministrazione Cesa e la società Bellunum sulla modalità di raccolta dei rifiuti nel territorio comunale: è infatti in corso uno studio di fattibilità che porterà le parti ad accogliere le rispettive richieste entro sei mesi. In settembre scadrà infatti il contratto di appalto tra l’Um Valbelluna e gli ex enti amministrativi di Lentiai e Mel, che a suo tempo siglarono l’accordo che li avrebbe poi accompagnati negli anni a venire. Alla pari degli istituti comprensivi che un giorno potrebbero essere soggetti ad unificazione, anche la modalità di raccolta dei rifiuti dovrà essere rivista; per non parlare dell’allineamento delle aliquote, ovvero delle tasse che i cittadini dovranno pagare, per cancellare in tal modo le attuali sperequazioni tra gli ex territori. La situazione all’interno del Comune di Borgo Valbelluna è la seguente: esistono due diversi tipi di raccolta. Quella stradale e quella del porta a porta, che si presenta in realtà con un carattere ibrido, non essendo dedicata interamente a tutte le tipologie di rifiuti. La prima è appannaggio di Bellunum e interessa l’ex ente amministrativo di Trichiana, basandosi sulle campane tradizionali; la seconda, invece, tocca per l’appunto Lentiai e Mel, nonché l’Um. In un Comune “fuso”, non possono esserci due differenti sistemi di raccolta; da qui la necessità di uniformarli. Operazione non possibile a causa dei contratti tra i Comuni e le diverse società.
Nel momento della scadenza, però, ecco che gli accordi potranno essere rivisti: gli interventi dell’assessore all’Ambiente Simone Deola erano stati in tal senso chiarificatori, poiché avevano specificato che l’interesse dell’Amministrazione sarebbe stato quello di affidarsi interamente a Bellunum, lasciando perdere dunque il porta a porta. «Andremo probabilmente in quella direzione», spiega il sindaco Stefano Cesa, «perché tornare indietro sarebbe penalizzante per una parte del territorio. Con lo studio di fattibilità cercheremo di capire cosa significhi e cosa comporti l’estensione del sistema di Trichiana per gli altri. L’unica certezza è che non avremo più il servizio della ditta Ecoopera che agisce nel lentiaiese e nello Zumellese».
Il dibattito sulla modalità di raccolta e gestione dei rifiuti, e soprattutto sullo smaltimento degli stessi, è sotto la lente di ingrandimento della Provincia che, come risaputo, intende creare un sistema unitario gestito dall’Ato. Possibile dunque l’esclusione totale del porta a porta in Borgo Valbelluna, nonostante nel basso feltrino, ad Alano di Piave, il sistema si sia rivelato sostenibile dal punto di vista dei costi e di quello eco-ambientale. «Non escludo del tutto questo secondo sistema per il territorio, anche se molto dipenderà dalle linee guida che verranno impartite nel Bellunese», spiega Cesa. Può essere utile un inceneritore nel Bellunese, per risparmiare sui costi di smaltimento? «No», risponde il primo cittadino, « in provincia il progetto non sarebbe attualizzabile, anche per la conformazione geomorfologica del territorio» . —
dante damin
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