Quorum al 40% e scomputo dell’Aire: finisce l’incubo commissariamento per i comuni sotto i 5mila abitanti

Due emendamenti al Decreto Elezioni renderanno più sicuro l’esito del voto nel caso di un solo candidato sindaco
25/05/2014, Milano, voto per le elezioni europee 2014
25/05/2014, Milano, voto per le elezioni europee 2014

BELLUNO

Sempre meno municipi commissariati. È una svolta decisiva per 51 comuni bellunesi su 61 il voto positivo al Senato a due emendamenti presentati al Decreto Elezioni, che sposta dalla primavera all’autunno il prossimo appuntamento con le urne.

Al Senato sono stati approvati in Commissione, anche con il voto favorevole dell’opposizione di Fratelli d’Italia e quindi non è stato necessario sottoporli alla votazione dell’aula, fatto che rassicura sull’esito finale dell’iter parlamentare. Tra qualche giorno i due emendamenti saranno anche all’attenzione della Camera dove, tuttavia, il provvedimento non corre il rischio di essere stravolto.

Il primo emendamento si concentra sul quorum, abbassando dal 50 al 40% dei votanti la soglia per la validità dell’elezione nel caso in cui si presenti una sola lista. Il secondo provvedimento esclude gli iscritti all’Aire dal calcolo dei votanti, sempre ai fini del raggiungimento del quorum. I residenti all’estero potranno sempre votare per il loro comune di origine, ma non saranno determinanti nella validità dell’elezione.

Per il Bellunese si tratta di novità importanti, perché l’elevato numero di iscritti all’Aire mina l’esito delle elezioni amministrative nei piccoli comuni, dove è difficile trovare un candidato sindaco e trovarne due a volte diventa impossibile. In questi anni sono stati numerosi i casi di commissariamento per il mancato raggiungimento del quorum e Voltago Agordino, per due volte consecutive senza sindaco, è solo l’ultimo esempio.

«Finalmente anche dalla politica nazionale arriva un segnale che va nella giusta direzione, quella di dare un sostegno normativo concreto al futuro delle nostre amministrazioni locali e delle comunità che rappresentano», afferma il sindaco di Seren del Grappa, Dario Scopel, membro del direttivo nazionale dell’Associazione Nazionale dei Piccoli Comuni Italiani. «Si tratta di due variazioni normative di straordinaria novità per i piccoli comuni italiani, in particolar modo quelli della montagna bellunese, da anni alle prese con la difficoltà di garantire una continuità amministrativa efficace», incalza Scopel. «Anche nella nostra provincia sono sempre più numerosi gli esempi di Comuni commissariati, sia a causa della oggettiva difficoltà nel reperire persone disponibili a farsi carico della gestione amministrativa, sia per la forte incidenza numerica dei cittadini residenti all’estero».

Scopel chiede ai parlamentari bellunesi di sostenere il provvedimento e l’appoggio non manca. «Sono assolutamente d’accordo», afferma il deputato del Pd, Roger De Menech. «A breve inizia anche l’esame del disegno di legge sugli enti locali dove abbiamo portato altre proposte interessanti, come la possibilità di un terzo mandato dei sindaci anche nei Comuni fino ai 15 mila abitanti».

«Io sono per eliminare il vincolo dei tre mandati», aggiunge il senatore di FdI, Luca De Carlo, che conferma la bontà degli emendamenti del Decreto Elezioni. «Sono passati in Commissione all’unanimità e non corrono rischi. Tutta questa operazione nasce da un problema gravissimo: sempre meno persone sono disponibili a candidarsi perché da circa dieci anni i politici sono visti come ladri lazzaroni. Da una parte ci sono i fenomeni da tastiera che demoliscono, dall’altra c’è chi si rimbocca le maniche, ma questa continua denigrazione ha mortificato la spinta a darsi da fare e quindi a candidarsi». —

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