«Quella carabina non può uccidere»

SANTA GIUSTINA. «È quasi impossibile che la carabina usata da Anacleto Fregona per sparare alla moglie possa uccidere». Si è concentrata sulla perizia balistica di parte l’udienza di ieri del processo a carico dell’uomo di Carfai di Santa Giustina, classe 1942, accusato di maltrattamenti in famiglia e di tentato omicidio. Carmelo Biz, perito balistico di Treviso incaricato dall’avvocato della difesa Carlo Broli, ha contestato e cercato di smontare la perizia dei Ris sulla quale si fonda l’accusa di tentato omicidio. Nel giugno del 2006 l’imputato, dopo essere rientrato a casa ubriaco, puntò contro la moglie il fucile da caccia detenuto legalmente, e sparò. Il colpo finì, secondo il racconto della donna, contro il muro della camera da letto perché lei prontamente fuggì alla vista della canna del fucile. I Ris di Parma trovarono il riscontro al racconto della donna nel corso di un sopralluogo nella casa di Santa Giustina, effettuato nel giugno 2011. Ieri le caratteristiche della carabina Flobert, marca Saint'Etienne calibro 9, dalla quale partì il colpo sono state analizzate in aula dal perito di parte, secondo il quale l’arma sarebbe talmente danneggiata da risultare estremamente imprecisa. Inoltre quella carabina: «È al terzultimo posto per capacità offensiva e viene usata in tutta Europa per insegnare ai bambini a sparare ai barattoli», ha affermato il perito Biz, che a conferma porta anche il calibro: «un pallino poco più grande dei pesi da pesca e che non sarebbe in grado di uccidere una persona, se non per un caso improbabilissimo». Il perito ha poi analizzato la scena del delitto, combinando l’altezza della donna, la posizione dei mobili nella camera da letto e la traiettoria del colpo sparato dall’imputato in una zona del corpo senza organi vitali (alle gambe), elementi che secondo la difesa smentirebbero la volontà di uccidere da parte dell’uomo che aveva imbracciato il fucile contro la moglie. Biz contesta anche il fatto che nel raccontare quanto accaduto quella sera, la donna avrebbe fornito nove versioni diverse, ma forse l’avvocato Broli avrebbe voluto tenere questa carta per le conclusioni. La difesa ha chiesto ai giudici (Coniglio, Scolozzi, Cittolin) di disporre una nuova perizia sulla carabina e sull’episodio nel complesso e il collegio si è riservato di decidere entro la prossima udienza del 9 aprile. Se la perizia verrà rifiutata, in quella data si chiuderà l’istruttoria.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi