Quel testimone raccolto da Laura e Katia
Le emozioni e l'esperienza di due donne, mogli di due «pionieri» nelle imprese

Un momento della serata che ha portato sul palco l’esperienza di due donne che hanno mandato avanti le idee dei mariti
CORTINA.
Emozione vera a "CortinainCroda". La donna che aspetta, paziente, con il cuore carico di amore, la donna che aiuta gli altri, che dopo la morte del marito trova la forza per andare avanti e per rendere quel lutto di beneficio per tutti. Due grandi donne a "CortinainCroda": Laura Mancuso e Katia Lafaille. Laura Mancuso, la moglie di Angelo D'Arrigo, e Katia Lafaille la moglie di Jean-Christophe Lafaille. Per la prima volta al mondo insieme sullo stesso palco. Due donne accomunate dalla stessa sventura: entrambe infatti hanno perso i mariti nel 2006. Due mariti che erano conosciuti, noti, ammirati, stimati per le loro imprese al limite del naturale, per il loro grande cuore, per le loro passioni. D'Arrigo, il marito di Angela, era colui che ha insegnato a volare ai condor. Scomparso in una manifestazione a Comiso, il 26 marzo 2006, in seguito a un incidente al piccolo aereo, su cui viaggiava da passeggero ed ospite d'onore, è riuscito a trasmettere alla moglie la forza e il coraggio di andare avanti. Jean-Christophe Lafaille, era uno dei più grandi alpinisti di questi ultimi anni, scomparso nel 2006 quasi in cima al suo 12º 8000, il Makalu. Due donne che hanno abbandonato le loro carriere per seguire mariti e figli, e che poi si sono trovate ad andare avanti da sole. «Quando ami una persona che ha degli orizzonti diversi da tutti», ha detto Mancuso, «che è amata in tutto il mondo e viene a mancare, ti rendi conto che hai un'eredità, che hai degli impegni nei confronti di tutti coloro che lo amano, e che con il suo insegnamento puoi fare del bene. In una società come la nostra dove spesso si seguono modelli televisivi io ho avuto la fortuna di avere accanto una persona straordinaria come Angelo che ha cercato dentro di sé il suo sogno e lo ha fatto diventare la sua vita: volare». Dolore e coraggio nel ricominciare che le due donne hanno messo per iscritto nei loro libri: "In volo senza confini" di Laura Mancuso e "Senza di lui" di Katia Lafaille. Storie di donne che hanno aspettato il marito da terra, lo hanno supportato e aiutato. «Un messaggio culturale importante» per l'onorevole Maurizio Paniz, che ha ringraziato CortinainCroda per lo spessore dell'evento. Commossa anche l'assessore alla Cultura Giovanna Martinolli. «Grazie», ha detto alle due ospiti e all'associazione CortinainCroda, «per averci regalato una serata così intensa, carica di emozioni e di insegnamenti». E ha tirato gli applausi spontanei del pubblico anche Dorina Alverà, la moglie di Silvio Alverà, uno dei fondatori degli Scoiattoli. «A stare accanto ad uomo che va in montagna», ha detto con una semplicità disarmante, «ci vuole pazienza e coraggio. Ai nostri tempi non c'erano i telefonini, io quando Silvio partiva per raggiungere le sue amate vette aspettavo a casa, ero in ansia se tardava, ma poi rientrava contento di aver conquistato un altra cima e insieme avevamo una soddisfazione immensa».
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