Quattro appartamenti distrutti: colpa delle braci lasciate sul poggiolo
Santo Stefano. Incendio colposo al condominio Peralba: almeno quattro abitazioni inagibili e altrettante con qualche danno

Stefano Da Rin Puppel - Perona - Santo Stefano di Cadore - Incendio Mansarda Condominio
SANTO STEFANO . Quattro appartamenti inagibili e danni ingenti ancora da quantificare: è il bilancio dell’incendio al condominio Peralba di via Centenaro 100, rogo che ha sconvolto il centro di S. Stefano di Cadore domenica sera e che ha visto impegnati trenta vigili del fuoco con dieci automezzi per il suo spegnimento.
Si ipotizzano cause accidentali: ma non è stata la canna fumaria a produrre questo inferno nella palazzina che è una casa-vacanza, fatta di appartamenti di villeggianti. Dalle prime stime, il rogo sarebbe partito da un poggiolo dove probabilmente sono rimaste poggiate delle braci di una stufa, poste all’interno di un recipiente di metallo. Forse il vento o forse il surriscaldamento provocato dalle braci hanno innescato le fiamme che si sono propagate alle parti in legno della struttura abitativa, la perlinatura, provocando il disastro.
Gli accertamenti sono tuttora in corso e si fanno solo delle ipotesi da parte dei tecnici e dei funzionari dei vigili del fuoco, ma tetto e sottotetto sono andati distrutti e quattro dei 23 appartamenti che si contano nella struttura, sono attualmente inagibili. Soprattutto quelli sotto la copertura del tetto e nel sottotetto, sono rimasti maggiormente coinvolti dalle fiamme: piani mansardati dove il legno è il materiale più usato.
Altri quattro appartamenti hanno subito solo piccoli danni, interessati soprattutto dal fumo che annerisce le pareti e rende irrespirabili gli ambienti.
Incendio colposo: questa probabilmente la segnalazione che partirà alla volta della procura, intanto sarà la conta dei danni e le eventuali rivalse a farle da padrona. Si tratta di centinaia e centinaia di migliaia di euro. Ma bisognerà valutare anche lo stato delle travature e molto altro.
Si tratta di appartamenti disposti su due livelli, seconde case di villeggianti che in quel momento erano per la gran parte vuoti. L’innesco sarebbe partito dall’appartamento di una famiglia veneziana. Una volta surriscaldati i rivestimenti in legno delle parti con murature non esposte, il fuoco ha avuto vita facile: i vigili del fuoco hanno lavorato fino alle 3.30 di ieri notte per avere ragione delle fiamme che si sono sviluppate intorno alle 19 di domenica. Dal distaccamento di Santo Stefano ma anche da quello vicino di Pieve di Cadore, i vigili del fuoco si sono mossi in forze, con una decina di mezzi tra i quali il carro aria giunto dalla caserma di Belluno. Si sono aggiunti i vigili del fuoco volontari di Santo Stefano e di Dosoledo. Quindi ieri mattina sono tornati a verificare la situazione e condurre altre verifiche. Del caso sono stati poi interessati anche i carabinieri di S. Stefano. Un evento che ha preoccupato tutto il centro paese e le altre case nella zona centrale di Santo Stefano.
Cristina Contento
Argomenti:incendio
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