«Quartiere popoloso con pochi servizi»

Il comitato dei cittadini dell’Oltrardo ha un lungo elenco di richieste e di lamentele per il Comune
L'area di Cavarzano dove abita la donna
L'area di Cavarzano dove abita la donna

BELLUNO. La sistemazione del manto stradale di via Pietriboni e il suo possibile allargamento; il rifacimento del manto stradale in via Sperti; l’impegno per trovare al più presto una soluzione all’annosa questione del parcheggio e della zona dietro il Blue Bar in Piazzale Vittime di via Fani. Sono solo alcune tra le priorità individuate dal Comitato Cittadini Oltrardo e che implicano la risoluzione delle problematiche del quartiere di Cavarzano e delle zone limitrofe. Problematiche che il Comitato tiene a sottolineare sperando che vengano ascoltate. Tra queste si legge anche la necessità della costruzione di un tratto di marciapiede in via Urbanio Bolzanio, di fianco alla casa di riposo Gaggia Lante, dove quotidianamente anziani e cittadini passeggiano. Peraltro, «nella stessa via», scrive il Comitato, «è presente un cartello indicante “attenzione persone anziane sulla carreggiata”, come se fossero in impedimento». «Il quartiere è il più popolato e popoloso della città, con circa 6.000 abitanti», si legge ancora, «ma è scarno in quanto a servizi: non esiste una piazza, un centro di ritrovo ad eccezione della Parrocchia e nemmeno una sala riunioni alternativa, visto che anche la sala del centro servizi “Il Faro” non è disponibile per chi voglia fare una riunione per discutere dei problemi dei cittadini». È segnalata la pericolosità degli incroci di via Tilmann e via Pertile (dove si chiede un marciapiede) con via Pellegrini e di quello all’ingresso della frazione di Sopracroda, nonché delle barre di ferro nella strada che porta proprio a Sopracroda, per cui si auspica la sostituzione con i più normali guard-rail.

Ma anche lo stato di “sofferenza” in cui si trova negli ultimi anni via Trois, dopo la chiusura o lo spostamento dei negozi (farmacia e negozio di alimentari si sono trasferiti). La Pescicoltura di Fisterre di proprietà della Regione Veneto, fa notare il Comitato, era un fiore all’occhiello della città e ora è diventato un simbolo del degrado. E sul ponte romano Delle Fontane è attiva da più di tre anni la viabilità a senso unico alternato, con l’area transennata. C’è inoltre un punto fermo, sul quale il Comitato non intende transigere: non si vogliono nuove costruzioni a Cavarzano, ma il recupero dell’esistente. « Con il MasterPlan ovvero la costruzione di 400 inutili alloggi nella zona fronte al cimitero di fatto sposterebbe l’asse non solo del quartiere, ma della città intera, e tutto ciò senza nemmeno un motivo valido, senza ordine e allineamento delle case». «Non c’è nemmeno un ufficio postale e si è costretti a scendere a Baldenich, Cavarzano s’interroga sul suo ruolo per indirizzare lo sviluppo futuro. Il quartiere cerca un centro e un’identità». E dal Comitato ricordano l’operato del sindaco degli inizi del Novecento Vittorio Zanon: «Quel sindaco e quella giunta, 100 anni fa, avevano un sogno, lo diedero alla città e lo trasformarono in realtà .

Martina Reolon

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