Pubblico e privato insieme per investire cento milioni

BELLUNO. Cento milioni di euro da investire sul territorio per cinque anni, per far tornare i bellunesi che se ne sono andati o incentivare altre persone a venire a vivere in provincia. Ma dove...

BELLUNO. Cento milioni di euro da investire sul territorio per cinque anni, per far tornare i bellunesi che se ne sono andati o incentivare altre persone a venire a vivere in provincia.

Ma dove trovare questa massa di denaro? «Esiste già - è certo Gianluca Vigne, di Confindustria - una parte sono fondi pubblica e una parte sono privati che sono congelati, fermi che non vengono sfruttati».

La proposta è stata presentata ieri sera durante il convegno «Montagna 2.0. Il futuro è smart» nell’ambito dell’iniziativa Green Week che ha coinvolto aziende e scuole negli ultimi due giorni.

Spiega Vigne: «Ho presentato un elenco di risorse a cui attingere: penso ai fondi europei (venti milioni), ai fondi delle aree di confine, ai sovracanoni idrici. Poi ci sono le risorse private, come quelle legate alle risorse dell’energia elettrica e delle biomasse, per altri venti milioni. Ma non solo. Ci sono risorse che sono ferme e che vanno attivate. Per farlo serve costituire una compagnia pubblico - privata, molto operativa in grado di mettere insieme i vari soggetti e fondi, una cabina di regia unica di cui abbiamo un gran bisogno».

Uno dei relatori del convegno (nell’aula magna gremita dell’Iti Segato) è stato Aldo Bonomi, fondatore e direttore del Consorzio Aaster.

«Occorre partire da una coscienza di sè e del luogo. Belluno non è marginale nel sistema Paese, e possiede caratteristiche strategiche da cui partire. Penso alla sua storia, alla Magnifica Comunità, con le sue radici profondissime. Penso al ruolo di Cortina nel turismo del Novecento. Penso alla sua industrializzazione: il Bellunese è riuscito a creare una industrializzazione senza fratture. Sono caratteristiche importanti, che non bastano più ma dalle quali si deve partire. Ci sono altre importanti risorse sul territorio di cui tenere conto: penso a quelle ambientali, acqua, ambiente, legno, manutenzione, territorio».

La giornata di ieri ha visto protagonisti anche gli studenti, impegnati al mattino in laboratori, a cui hanno partecipato in particolare gli alunni delle classi quarta e quinta della scuola di Borgo Piave, che hanno realizzato degli esperimenti dedicati in particolare alla trasformazione dell’energia. Le attività sono state coordinate dal gruppo delle Pleiadi che si occupa in modo specifico della divulgazione scientifica. Inoltre vi è stata una lezione spettacolo con Federico Taddia, giornalista di Radio 24 e la scienziata Sabine Hemmer che hanno spiegato ai bambini lo strettissimo rapporto che esiste tra l’energia pulita e la montagna, attraverso dei racconti ma soprattutto attraverso esperimenti.

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