Prove al simulatore e sul circuito per la guida sicura

BELLUNO. Fare la patente non è solo imparare i segnali stradali e capire come funzionano le precedenze. Viaggiare sulla strada richiede anche, e soprattutto, conoscere i rischi che comporta e saperli affrontare. Così l’Aci e le Scuole guida bellunesi hanno aderito al progetto nazionale “Ready2Go”, per offrire ai ragazzi un qualcosa in più. In programma ci sono prove di guida al simulatore e soprattutto prove pratiche su un circuito allestito a Fiammoi, nell’ampio parcheggio dove fino a qualche anno fa veniva ospitato il Luna Park
L’area è stata individuata ancora all’inizio dell’anno: «E’ stato fatto un accordo con la passata amministrazione», spiega il presidente dell’Aci Gianpaolo Bottacin, «che prevede che per due giorni al mese venga allestito questo circuito per la guida sicura». I ragazzi si metteranno alla prova tra i birilli e sull’asfalto bagnato, per imparare come fronteggiare situazioni che si possono facilmente incontrare quando ci si mette al volante.
L’Aci fornirà il marchio e il logo, oltre a tutto il materiale necessario per creare il percorso e gli ostacoli. Per testare il circuito, però, bisognerà aspettare la fine dell’estate: «Ci sono degli aspetti burocratici da risolvere, che richiedono tempi precisi», spiega il direttore dell’Aci Belluno Gian Antonio Sinigaglia. «Inoltre bisogna fare la formazione agli istruttori».
L’iniziativa ha trovato subito l’appoggio del gruppo Scuole guida bellunesi, che ha già in mente qualche chicca per i ragazzi: «Pensiamo anche di coinvolgere qualche pilota», spiega Giorgio Forato (Sgb). «Questa iniziativa è molto importante, perché da tempo ci siamo resi conto che insegnare quello che serve per passare l’esame per avere la patente non è sufficiente per affrontare la strada». È la stessa Europa, attraverso una’apposita direttiva, ad aver richiesto «formazione continua e aggiornamenti per istruttori e esaminatori», e Ready2Go va anche in questa direzione.
Certo le cose sono già cambiate negli ultimi tempi: «Fino a qualche anno fa per dare la patente a un ragazzo si verificava solo che non creasse pericolo e che conoscesse e rispettasse le norme del codice della strada, oggi invece per accedere all’esame di pratica bisogna aver fatto almeno sei ore di guida, anche in strade extra urbane, in autostrada e di notte».
Le maglie della formazione, insomma, si sono fatte più strette (anche perché l’Europa chiede di far scendere il numero degli incidenti), e imparare a controllare l’auto che sbanda, o a fermarla di fronte a un ostacolo improvviso, è imprescindibile.
«Vogliamo che i ragazzi diventino tutor dei loro coetanei», conclude Forato, «e che trasmettano i giusti comportamenti alla guida ».
Il corso, ma anche le prove con il simulatore, non avranno un costo aggiuntivo (almeno all’inizio) per chi si iscrive a una scuola guida aderente all’iniziativa. L’idea è di dare avvio al progetto per gradi, con pochi ragazzi, per poi aumentarne il numero con il passare del tempo.
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