Protezione civile più efficace con la turbina

SEDICO. Sarà più veloce e agevole rimuovere la neve con la nuova turbina acquistata dal gruppo di protezione civile dell'Ana Sedico. Un macchinario costoso, che il presidente Mario Bressan ha potuto comprare grazie ai contributi, preziosi, giunti da enti e sponsor: il Comune (ieri presente con diversi assessori e consiglieri) ha messo 1500 euro, il Consorzio Bim, Giesse gestione sinistri e la Cassa di risparmio del Veneto, filiale di Bribano, mille euro ciascuno. Totale 4500 euro, esattamente il costo della turbina.
«Non avevamo un mezzo di questo tipo, che sarà molto utile in caso di nevicate importanti», ha spiegato Mario Bressan. «Lavorare solo con la pala è non solo faticoso, ma anche poco funzionale». La turbina permetterà di liberare in fretta marciapiedi, strade, parcheggi. E sarà messa a disposizione ogni volta che servirà.
Va ad aggiungersi a un parco mezzi importante, fatto di diverse motopompe, attrezzature e il mitico OM40, un nove posti cabinato al quale gli alpini sono molto affezionati: «È nato praticamente con noi», sorride Bressan. È stato comprato nel '94, da 20 anni viene usato per le attività dei gruppi Sedico-Bribano-Roe e Bribano-Longano.
Fanno parte della protezione civile una trentina di volontari. Nel 2014 sono state fatte diverse attività di pulizia del territorio, il 2015 si aprirà con l'esercitazione sezionale: circa trecento volontari arriveranno a Sedico il 22 febbraio.
Alla breve cerimonia, ieri mattina, c'era anche il presidente della sezione di Belluno dell'Ana, Angelo Dal Borgo. Il quale un paio di giorni fa ha ricevuto una lettera che è risultata indigesta: il Demanio, proprietario degli stabili dove l'associazione nazionale alpini ha collocato la sua sede, nel complesso dell'ex caserma Tasso in piazza Piloni a Belluno, chiede di pagare l'affitto. Ma ha tarato il canone in base al valore che hanno assunto gli immobili dopo la ristrutturazione fatta dagli alpini: «Abbiamo lavorato 8500 ore, gratis, per rimettere a nuovo quegli stabili e abbiamo speso una fortuna senza chiedere nulla a nessuno», ha spiegato. «La protezione civile è il fiore all'occhiello della nostra associazione, abbiamo 800 ragazzi sempre pronti a partire quando ci chiamano per un'emergenza e questo è il trattamento».
L'Ana dovrà pagare 4650 euro, entro il 31 dicembre: «Non abbiamo mai detto di non voler pagare un affitto, ma almeno sia una cifra simbolica, considerando l'investimento che abbiamo fatto per la ristrutturazione. Ma pagheremo, perché siamo fatti così. La gente ci stima e riconosce l'attività che svolgiamo per la comunità. Quelli che non lo riconoscono sono i nostri politici, che cercano continuamente di calpestarci». (a.f.)
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