Progetto “Archeopark” un tuffo nella preistoria

L’associazione Civiltà Surgive spinge per collocarlo a Col dei Mich a Sovramonte Previsti ambienti, oggetti e habitat per coinvolgere direttamente il visitatore

SOVRAMONTE. Un parco archeologico in località Col dei Mich, sopra Zorzoi, è il progetto che l’associazione Civiltà Surgive è impegnata a promuovere presso gli enti locali. L’iedea è ottima, ma a parte tutto c’è ancora parecchia strada da fare. Ma a guardare il progetto saltano subito agli occhi le opportunità, anche istituzionali, per dare impulso all'area. Il parco archeologico dovrebbe sorgere vicino al ristorante All’Antica Torre, di proprietà del Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi che dal 2012 è chiuso. Il progetto è ambizioso, servirebbero almeno un paio di centinaia di migliaia di euro. Attraverso laboratori didattici di archeologia sperimentale offrirebbe ai partecipanti la possibilità di ripercorrere le prime tappe del rapporto tra uomo e natura, permettendo di vivere esperienze multidisciplinari, con uscite sul territorio, scavi, simulazioni di caccia, laboratori per simulare momenti di vita preistorica e molto altro.

Il parco si articolerebbe in percorsi, collegati a due immagini specifiche: il cacciatore e raccoglitore dell’età paleolitica e il contadino del periodo neolitico. Sarebbe un po’ come andare al cinema, e anziché limitarsi a osservare le avventure dei personaggi, farne addirittura parte. Le ricostruzioni avrebbero il vantaggio di mostrare ai visitatori oggetti e abitazioni paragonabili a quelli antichi. Il nuovo Archeopark andrebbe a occupare un’area di circa sedici mila metri quadrati su cui non ci sono particolari vincoli urbanistici, salvo che l’utilizzo sia di uso comune, e da questo punto di vista il parco, vista la sua funzione prevalentemente educativa, è un "bene" pubblico.

In progetto c'è la costruzione di un semplice edificio, a un solo piano, diviso in quattro ambienti: un ufficio, un’aula didattica per quaranta studenti, un laboratorio dimensionato per almeno venti studenti e un piccolo magazzino per le attrezzature impiegate nelle attività. Un sentiero a fondo naturale collegherà poi tutte le varie installazioni. In particolare, si prevedono due strutture a capanna per le attività di gruppo, compresa la scheggiatura della selce e il tiro con l’arco, una decina di ricostruzioni di unità abitative costruite in parte in legno e in parte con muri a secco, compresi forni per la cottura della ceramica e telai per la tessitura, un luogo di devozione e un piccolo orto botanico con le specie conosciute in passato. Il tutto, con il supporto di istituti universitari e scientifici.

Col dei Mich rappresenta una cornice ideale perché il luogo è prossimo ad alcuni siti di scavi che hanno nei decenni scorsi riportato alla luce manufatti litici (Monte Avena) e una sepoltura con corredo (Val Rosna), dunque punto di partenza ideale per escursioni archeologiche, anche lungo il sentiero preistorico e poi strada romana che passa vicino All’Antica Torre, luogo oggi abbandonato e tristemente desolato. Inizialmente l’amministrazione sovramontina aveva mostrato entusiasmo per l’iniziativa, ma di fatto la dispensa con la proposta di progetto, targata 2007, è ferma in qualche cassetto. Un’idea interessante per incentivare il turismo e rilanciare l’intera zona come realizzato per esempio a Revine Lago (Tv), ma che sull’altipiano sembra essersi arenata davanti a un dubbio di viabilità per i problemi legati all’accesso eventuale di una corriera di turisti.(a.m.)

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