Prestiti per la liquidità delle aziende
Confindustria-Popolare Friuladria: pronti 15 milioni

Carlo Giuseppe Guardalben e Luca Barbini
BELLUNO.
Prestiti destinati alla liquidità aziendale, ma anche agli investimenti produttivi. In un contesto di crisi, nel quale si intravedono solo alcuni segnali di ripresa, Confindustria Belluno Dolomiti ha deciso di stipulare un accordo con la Banca Popolare Friuladria. Obiettivo: mettere a disposizione delle imprese un fondo che ammonta a 15 milioni di euro, che potranno essere utilizzati per costruzione, potenziamento e riattivazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile; ad attività connesse a export e internazionalizzazione; all'innovazione e all'acquisto di immobili o impianti. Ma anche a interventi creditizi diretti al rafforzamento dell'assetto patrimoniale e alle imprese che hanno effettuato aumenti di capitale. «La ripresa non è consolidata», evidenzia Luca Barbini, vicepresidente di Confindustria Belluno, con delega all'area finanza, «avviene "a macchia di leopardo". Per l'occhialeria va un po' meglio. Ma l'edilizia versa ancora in gravi difficoltà. Negli ultimi 3 anni le restrizioni nel credito sono state forti. Ora bisogna dare una mano alle imprese invertendo questa tendenza, perché possano ripartire». A soffrire sono infatti soprattutto le piccole e medie realtà, che costituiscono la grossa fetta del tessuto produttivo bellunese. «I finanziamenti», continua Barbini, «vogliono rispondere a precise esigenze espresse dal mondo aziendale, adeguandosi in particolare alle piccole imprese». «Il plafond di 15 milioni non è esaustivo», sottolinea Carlo Giuseppe Guardalben, responsabile Servizio imprese Friuladria, «ma vuole essere un segnale tangibile della nostra presenza sul territorio. Sostenendo la liquidità aziendale, per sopperire a esigenze contingenti, ma anche investimenti legati alla produzione». «Vogliamo essere una banca territoriale», continua Guardalben, «soprattutto da quando siamo entrati a far parte, nel 2007, del Gruppo Cariparma Crédit Agricole. Da qui il rafforzamento della nostra presenza in Veneto e mutui, nel bilancio 2010, per circa 325 milioni di euro, soprattutto a favore di pmi». Quello con Friuladria è il terzo accordo che Confindustria ha stipulato con le banche. In essere ci sono già le convenzioni con Popolare di Vicenza e Intesa San Paolo. «Le banche si stanno adeguando ai criteri di "Basilea 3"», spiega Alessandro Molinari, responsabile Servizio finanziario Confindustria. «Come associazione, stiamo cercando di "fare cultura" presso le aziende associate, anche per quanto riguarda aspetti finanziari, perché si presentino in modo trasparente e adeguato». Il problema della liquidità, dicono gli Industriali, però rimane. «Siamo infatti pronti a fare altri accordi, perché le imprese non siano lasciate sole». (m.r.)
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